Palermo, un grande social network civico per aiutare l’amministrazione a essere efficiente

Come possono una giunta nuova e un sindaco ritrovato sfuggire alla maledizione delle città meridionali? Come sarà possibile evitare che le enormi risorse umane dell’amministrazione comunale di Palermo continuino a erogare servizi asfittici o inesistenti? Come sfuggire alle mille trappole burocratiche, alle resistenze sorde, ai ricatti del consenso in possibile fuga?

I modelli esistenti per costringere una ‘macchina’ riottosa e negligente a muoversi nel solco della virtuosità sono tanti. Ma quasi mai a Palermo hanno prodotto risultati. Abituati a scambiare il consenso con il non fare o il far male, migliaia di dipendenti delle ex municipalizzate o delle società satelliti sfuggono alla consegna del buon senso e del dovere civico: migliorare la città, renderla accogliente, vivibile e i cittadini orgogliosi di abitarvi.

Cambiare le dirigenze non basterà, né servono le forme di controllo tradizionali che l’Amia in questi anni ha infruttuosamente tentato. Occorre una modalità nuova che rivoluzioni il rapporto cittadino-servizio.

La gente non può essere solo destinataria dei servizi dispensati con capricciosità e discontinuità. La cittadinanza deve avere una parte attiva e importante. Esistono centinaia di comitati, associazioni che si propongono di migliorare la vivibilità di Palermo. Centinaia di altri gruppi possono sorgere sull’onda di uno spirito nuovo e coinvolgente.

Contro le inefficienze e le incrostazioni occorre passare alla lotta civica integrata. Un sistema di controllo dal basso, con i cittadini, organizzati e non, protagonisti. Il web consente la diffusione delle informazioni e l’arrivo tempestivo delle reazioni. Un grande social network civico per aiutare l’amministrazione a essere efficiente.

Il caposaldo sta nell’interesse antagonista: i cittadini che reclamano e pretendono servizi devono essere messi in condizione di fermare, arginare, contrastare le inefficienze, le distrazioni, le fughe e gli abbandoni cui le società di servizi ci hanno abituato.

L’esempio di piazze e luoghi dove la gente esercita il suo controllo attivo stanno a dimostrare che il meccanismo funziona, che stabilire un circolo virtuoso è possibile. Molte delle rivoluzioni di oggi sono partite dall’indignazione della gente. Leoluca Orlando è stato eletto sull’onda di una rabbia positiva e di una grande speranza. Quelle energie non vanno disperse ma coinvolte nel grande progetto di rinascita.

 

 

Aldo Penna

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