Palermo Squadra Antimafia: come infangare una città e tenere lontani i turisti

Dalle pagine di questo giornale spesso abbiamo accusato i media nazionali di ‘razzismo’ culturale nei confronti della Sicilia e del Sud Italia, in genere. Ormai, è un fatto assodato e facilmente spiegabile: i grandi giornali rispondono ad interessi del Nord Italia e ad un sistema politico a cui ha sempre fatto comodo alimentare pregiudizi e bugie sul Meridione. Lo ha certificato anche la Svimez, l’Associazione per lo Sviluppo del Mezzogiorno, quando, con numeri alla mano, ha dimostrato che nulla è stato fatto per risolvere la questione meridionale e che, nonostante ciò, la pubblicistica rimane infarcita di bugie.

Oggi però, vogliamo parlarvi di un altro tipo di danno causato dalle televisioni nazionali: quello delle fiction. Che pur di attrarre spettatori, non esitano a proiettare immagini distorte e menzogne che deturpano l’immagine di città intere con risultati che producono dei veri e propri danni all’economia. In questo caso parliamo della fiction Palermo SqUadra Antimafia, che ahinoi, apprendiamo avrà ancora un seguito.

E ne parliamo raccontandovi un fatto realmente accaduto ad una nostra amica, Venerdì scorso. La chiameremo Silvia. Ebbene, Silvia ha ospitato per due giorni, a casa sua a Palermo, una cugina svizzera, di genitori siciliani, con il suo compagno che mai era stato nell’Isola.

Da buona ospite, ha portato la coppia a mangiare dell’ottimo pesce in quel bellissimo borgo marinaro che è Sferracavallo. Poi, in giro per la città: via Libertà,  il Politeama, il Massimo, Piazza Pretoria, la Cattedrale, Piazza Marina e così via.

La giovane coppia svizzera era estasiata. Hanno fatto più foto di  una flotta di giapponesi. E fin qui tutto bene. L’amarezza ha travolto la nostra amica Silvia quando si è sentita dire: “Cugina, Palermo è bellissima, non me lo aspettavo. Seguiamo sempre Squadra Antimafia e sembra una città violenta, pericolosa sempre piena di sirene dell polizia. Non sarei mai venuta se non ci fossi stata tu”.

Dinnanzi a frasi del genere, non è l’orgoglio che si fa sentire. Ma, la rabbia. Pensate a quanti svizzeri non vengono a Palermo perché vedono quella fiction allucinante…Solo per fermarci alla nazione Elvetica.

Non possiamo che essere d’accordo con i sentimenti e le conclusioni di Silvia. E ci chiediamo: ma è possibile che le televisioni debbano essere libere di infangare così tanto una città compromettendone anche il turismo?

Ma non sarebbe il caso di chiedere il risarcimento dei danni a chi manda in onda queste infamie?(as)

Le solite bugie sul Sud Italia
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Una rivolta anti-italiana per salvare la Sicilia
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Redazione

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