ALL’APPELLO, RACCONTA IL CONSIGLIERE COMUNALE DEL PD, ROSARIO FILORAMO, MANCHEREBBERO 2 MILIONI E 800 MILA EURO
Si blocca la linea 3 del Tram di Palermo? A lanciare l’allarme è il consigliere comunale del Pd, Rosario Filoramo. da cosa nascono le preoccupazioni dell’esponente del Partito Democratico? Semplice: dalla mancanza di risorse finanziarie da parte del Comune.
“Due giornate dei lavori di Commissione Urbanistica – racconta in un comunicato Filoramo, che fa riferimento, ovviamente, alla Commissione Urbanistica di Palazzo delle Aquile, la sede del Comune di Palermo – sono state dedicate alla linea 3 del tram. Si tratta della linea che partendo dal CEP risalirà su Borgo Nuovo per riscendere in sovrapposizione sulla linea 2 su Via Leonardo Da Vinci , svoltando su sede propria per Viale Regione Siciliana sino a Corso Calatafimi”.
“La linea 3 – dice sempre Filoramo – ha avuto una storia travagliata, prevista inizialmente su Corso Calatafimi per collegare la Rocca con Piazza indipendenza, fu cassata dallAmministrazione di Leoluca Orlando nel 1999, un errore che ancora paghiamo. Successivamente, nel lungo regno del centrodestra la scelta scellerata di trasferire la linea 3 su Viale Regione Siciliana con boa in Corso Calatafimi. Scelta infelice, costosa e dalle forti criticità innestandosi nellasse della circonvallazione, strada trafficata (oltre 130.000 veicoli giornalieri), con laggravante della costruzione di una barriera invalicabile tra le corsie centrali e le laterali. Lattuale progetto prevede infatti che inversione di marcia o cambio di carreggiata avvenga dopo tre km, tanto dista piazzale Einstein da Corso Calatafimi”.
“Raccogliendo le segnalazioni delle associazioni ambientaliste, dei consumatori e degli ordini professionali – aggiunge il consigliere comunale del PD – abbiamo lavorato in Commissione per trovare soluzioni che mitigassero limpatto negativo della linea 3 salvaguardando il finanziamento comunitario e lopera pubblica. Nonostante sia opinione comune che tale opera ha un saldo negativo in termini di costi/benefici, ritengo che sarebbe avventato, prima di decidere di recedere sulla realizzazione della linea 3, non tentare tutte le possibili soluzioni al fine di salvare opera e finanziamento, anche in prospettiva di una possibile prosecuzione della tratta sino a raggiungere il capolinea della linea 1 a Roccella. Per tale ragione lo sforzo è quello di trovare soluzioni per aprire varchi che consentano la comunicazione tra le carreggiate e compensare il danno ambientale derivante dallabbattimento degli alberi con la piantumazione di nuove alberature”
“Devo ringraziare – prosegue la nota di Filoramo – le associazioni che stanno partecipando ai lavori per lapproccio scientifico non ideologico, tesi al raggiungimento di soluzioni migliorative. Ritengo listituto della partecipazione uno strumento importante per il governo della città, per troppi anni trascurato e osteggiato”.
“Le cattive notizie purtroppo continuano – conclude il consigliere comunale del PD -. Dalle informazioni ricevute per aprire i sette varchi semaforici necessari necessiterebbero circa due milioni e ottocentomila euro e il Comune non ne ha la disponibilità. Abbiamo chiesto allassessore alla Mobilità di verificarne la disponibilità a giorni la risposta. Continuiamo a vigilare”.
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