E’ L’ULTIMA FURBATA DEL CONSIGLIO COMUNALE DI PALERMO CHE PUNTA A RECEPIRE UN PARERE DEL CONSIGLIO DI GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA. NADIA SPALLITTA: “INVIERO’ GLI ATTI ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA”
Il Consiglio comunale ha adottato un ordine del giorno, proposto dalla Commissione urbanistica e votato da buona parte dei consiglieri del Mov 139, in una materia, in cui non ha alcuna competenza, quale quella del condono edilizio – riservata in maniera esclusiva alla legge dello Stato -, con il quale, senza avere giuridicamente i poteri, invita l’amministrazione comunale ad estendere l’applicazione, a tutte le istanze di sanatoria presentate al Comune (circa 60 mila), di un parere reso dal Cga nel 2012, relativo alla sanatoria della copertura di un terrazzo, su un’area sottoposta a vincolo paesaggistico.
Spiega Nadia Spallitta, vice presidente del Consiglio comunale di Palarmo: “Secondo questo parere, che riguardava un caso specifico della Provincia di Messina, sostanzialmente, mentre nel resto di Italia non sono sanabili gli abusi edilizi commessi su immobili, sottoposti a vincolo paesaggistico o idrogeologico, e anzi rappresentano un reato, a Palermo, in virtù di questo ordine del giorno, il Consiglio comunale generalizza il condono su immobili abusivi e costruzioni su aree vincolate, estendendo la portata, a mio avviso arbitraria, di un atto limitato a un caso concreto”.
“In altri termini – aggiunge la vice presidente vicaria del Consiglio comunale – a Palermo, il governo di centrosinistra ritiene di premiare gli atti illeciti e abusi edilizi a tal punto da valutare, altresì, l’estensione anche a casi in cui le sanatorie sono state rigettate”.
Insomma, a Roma abbiamo la sinistra si allea con Berlusconi, in Sicilia la sinistra di Crocetta ha portato la Regione al fallimento e a Palermo il presidente della Commissione Urbanistica del Comune, Alberto Mangano – altro esponente della sinistra – vuole la sanatoria edilizia.
“Tra l’altro – sottolinea Nadia Spallitta – questo ordine del giorno contrasta con principi affermati dalla Corte costituzionale e recepiti dalla stessa Regione siciliana, in virtù dei quali in materia di sanatoria e abusi edilizi, devono applicarsi all’intero territorio nazionale le stesse regole”.
Per Spallitta, si tratta di “una scelta politica aberrante, cieca e insensibile alla necessità di valorizzare i nostri paesaggistici e culturali, che , di fatto, finisce con l’essere l’ennesimo incentivo per chi commette illeciti a danno di una collettività, depauperata di beni di interesse comune quali quelli paesaggistici o idrogeologici”.
“Ho già chiesto – aggiunge- di trasmettere tutti gli atti alla Procura della Repubblica per capire chi in concreto potrebbe avvantaggiarsi di questo ordine del giorno e ritengo grave che argomenti così delicati e complessi possano essere trattati da soggetti incompetenti in materia in pochi minuti, senza dibattito senza il parere di uffici, senza una verificadella portata e degli effetti, a mio avviso devastanti, che l’atto potrà avere sul nostro territorio”.
“Ritengo inaccettabile – prosegue la battagliera vice presidente del Consiglio comunale – votare con tanta fretta quasi in sordina, all’interno di atti poco pertinenti (una mozione sugli impianti fotovoltaici) e auspico che il Sindaco prenda le distanze da questo anomalo, irrituale e inammissibile provvedimento, che non ha nessuna valenza giuridica, tra l’altro, e tuteli con scelte di rigorosa osservanza della legge nazionale il territorio cittadino dando anche l’esempio agli altri comuni siciliani”.
“La sanatoria amministrativa – conclude – di illeciti commessi su aree vincolate non escluderebbe il reato con la conseguenza aberrante, che il cittadino verserebbe gli oneri concessori del condono, per poi vedersi, in sede penale, condannato alla demolizione dell’obera abusiva, perché tale rimane il manufatto per il giudice penale, che non applicherebbe certo un ordine del giorno del Consiglio comunale ma come ovvio la legge nazionale”.
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