Roberto Lagalla ha indossato la fascia tricolore. Il nuovo sindaco di Palermo si è insediato questa mattina a Palazzo delle Aquile, dove rimarrà per i prossimi cinque anni. Parte oggi quindi l’inizio di quello che da più parti, specialmente nel centrodestra, come un nuovo corso nell’amministrazione della città capoluogo di regione nonché la più popolosa della Sicilia. A dare il benvenuto simbolico a Lagalla è stato l’uscente Leoluca Orlando, con una lettera in cui, oltre a formulare gli auguri per la guida di «una città mediterranea e turistica la cui immagine internazionale è profondamente cambiata: da capitale della mafia a capitale dei diritti», ha ribadito la necessità di continuare il cammino nel contrasto alla criminalità organizzata.
Dal canto suo Lagalla ha detto di essere in procinto di annunciare la squadra di assessori. «Entro i prossimi giorni confido di chiuderei la partita della giunta che sarà di alto profilo, all’altezza delle sfide della città», ha assicurato il sindaco, che negli ultimi anni è stato uno dei componenti del governo Musumeci. «Sarò già da subito a lavoro con la macchina organizzativa del Comune per pianificare un lavoro che non sarà né breve né facile – ha proseguito Lagalla -. A tutti chiedo motivazione, pazienza, volontà e impegno. È solo attraverso questa ricetta e metodologia che noi potremmo realmente fare ciò che i palermitani ci chiedono di fare. Io sono qui perché voglio farmi garante di questo obiettivo nei confronti dei palermitani. Ho preso con loro l’impegno che non li deluderemo. Certamente per non deluderli, non potrò essere io da solo a fare il don Chisciotte della situazione – ha sottolineato il primo cittadino -, ma dobbiamo essere tutti insieme a lavorare per Palermo». Lagalla si è poi augurato anche un aiuto dall’alto. «Che Dio e Santa Rosalia aiutino Palermo ma noi facciamo di tutto affinché l’aiuto divino possa esaltarsi insieme all’impegno volenteroso delle donne e degli uomini di questa città».
«Da oggi Palermo volta pagina – ha commentato Musumeci -. Roberto Lagalla, che sin dall’inizio ha condiviso la nostra azione di governo, saprà guidare la quinta città d’Italia con la stessa competenza e autorevolezza dimostrata da assessore regionale, lavorando senza sosta per risolverne i tanti problemi e le annose criticità. A lui l’augurio di buon lavoro, mio personale e dell’intera giunta regionale».
E stamattina al nuovo sindaco è arrivata anche la lettera da parte del suo predecessore, Leoluca Orlando. «La nuova Amministrazione dovrà confrontarsi con la visione di una città dei diritti, aperta ed accogliente – scrive Orlando, che ha augurato buon lavoro a Lagalla e alla sua squadra – Una città mediterranea e turistica la cui immagine internazionale è profondamente cambiata: da capitale della mafia a capitale dei diritti. Un percorso questo – purtroppo e certamente – non irreversibile e sul quale occorre vigilare».
L’ormai ex sindaco parla dell’importanza della lotta alla mafia all’interno del Comune e di una Palermo capitale anche dell’accoglienza tanto nei confronti dei turisti che dei migranti e delle soluzioni avviate dall’amministrazione uscente. «L’auspicio – conclude – è che si agisca rispettando il cambiamento della città e le scelte che hanno determinato questo cambiamento».
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