Palermo, revocato il Piano regolatore del Porto

Il vecchio Consiglio comunale di Palermo (la nuova assemblea di Sala
delle Lapidi, infatti, non si è ancora insediata) ha revocato l’intesa che aveva portato all’approvazione del Piano Regolatore del Porto della città. Si tratta di un atto che, lo scorso inverno, aveva suscitato non poche perplessità. Un’operazione che era stata ‘pilotata’ dall’ingegnere Nino Bevilacqua, presidente dell’Autorità portuale e uomo forte di Gianfranco Miccichè in Sicilia.

Lo scenario politico cittadino, dall’inverno scorso ad oggi, è mutato. L’amministrazione di centrodestra di Diego Cammarata, dopo un periodo di gestione commissariale, è stata sostituita da una giunta di sinistra guidata da Leoluca Orlando.
Non è mancato il dibattito anche su tale argomento. Così, in autotutela, il vecchio Consiglio comunale, ha deciso di revocare un atto che, lo ripetiamo, era stato oggetto di aspre polemiche.

Sulla vicenda interviene Nadia Spallitta, consigliere comunale uscente e presidente della commissione Urbanistica del Comune (ormai in scadenza), che è stata rielette a Sala delle Lapidi nelle file di Italia dei Valori.

“Il Piano regolatore del Porto – dice Nadia Spallitta – è stato revocato  per motivi in parte pre-esistenti ed in parte sopravvenuti, motivi che rendevano l’atto illegittimo, oltre che inopportuno e carente di elementi essenziali. Sono soddisfatta del mutamento di orientamento del Consiglio comunale che, di fatto, ha accolto buona parte delle obiezioni che da mesi avevo sollevato circa la regolarità di questo provvedimento”.

Nadia Spallitta ricorda che il Piano regolatore del Porto di Palermo revocato “estendeva in modo irrituale la perimetrazione del territorio portuale anche ai porti turistici, in contrasto con specifiche norme di legge e con una decisione del Consiglio di Stato (che riguardava proprio il porto turistico dell’Arenella), che tali parti di territorio assegnavano alla competenza del Comune  (perplessità ribadite anche dal Sindaco)”.

Sulla vicenda relativa ai porti turistici, ed in particolare a quello di Sant’Erasmo, pende oggi una delicata indagine penale, legata anche all’iniziativa di un comitato di cittadini rivolto alla tutela del territorio costiero.

“Il mantenimento del provvedimento – osserva ancora l’esponente di Italia dei Valori – avrebbe potuto determinare danni all’Erario comunale, che avrebbe potuto essere privato di finanziamenti da destinare ai porti turistici”.

“Infine – prosegue sempre Nadia Spallitta – sembrerebbe che il Piano del Porto fosse sprovvisto della Valutazione ambientale strategica (Vas), atto che avrebbe dovuto essere, invece, propedeutico e preventivo rispetto all’intesa con il Comune. Del resto, la procedura di approvazione del Piano Regolatore del Porto non si è ancora definita e non è stata esitata dalla Regione”.

“La rielaborazione del Piano del Porto – conclude l’esponente di Italia dei Valori – sarà quindi un’occasione per verificare le effettive esigenze del territorio, affrontare i connessi problemi di mobilità, e per assicurare il rispetto del vigente Piano regolatore generale della città”.

http://www.linksicilia.it/2011/11/porto-piano-%E2%80%98regolatore%E2%80%99-degli-affari/

Foto del porto di Palermo tratta da strettoweb.com

 

 

 

Redazione

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