Armi, munizioni e oltre 370mila euro in contanti. È il risultato delle perquisizioni effettuate ieri dalla polizia in diversi quartieri di Palermo, dopo l’omicidio di Giancarlo Romano, il 37enne raggiunto da diversi colpi di pistola lunedì scorso allo Sperone. L’operazione, che ha coinvolto circa cento agenti, ha portato all’arresto di un uomo trovato in possesso di una pistola revolver calibro 38 con diverse munizioni, detenute illegalmente. Altre due persone, invece, sono state denunciate per riciclaggio. In una casa, i poliziotti hanno trovato oltre 350.000 euro in contanti, conservati in gran parte in involucri sottovuoto. Nella casa dell’altro uomo sono stati rinvenuti invece più di 20mila euro. Per entrambi si aggiunge anche una denuncia per delle armi non denunciate all’autorità: una baionetta e una pistola a tamburo.
Restano intanto in carcere i tre indagati per l’omicidio di Romano. Il giudice per le indagini preliminari non ha convalidato il fermo di Camillo e Antonio Mira, padre e figlio, e Alessio Caruso, tutti e tre coinvolti nell’uccisione di lunedì allo Sperone. Per tutti e tre, però, è stata comunque disposta la custodia cautelare in carcere.
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