Palermo, Natale con 22 mln di debiti fuori bilancio Li ha approvati in grande fretta il Consiglio comunale

Il Natale arriva per tutti. Anche per il Consiglio comunale di Palermo che il giorno prima della vigilia natalizia, quasi alla chetichella, ha approvato un bel gruzzolo di debiti fuori bilancio: per la precisione 780, per un ammontare di 22 milioni di euro

Si tratta di debiti fuori bilancio frutto di sentenze passate in giudicato. Soldi già erogati ancor prima che l’assemblea di Sala delle Lapidi – sede del Consiglio comunale del capoluogo dell’Isola – dicesse qualcosa. Insomma, i consiglieri comunali, il 23 dicembre hanno solo preso atto di questi debiti fuori bilancio. 

Una decina di giorni fa lo stesso Consiglio comunale ha approvato un altro gruppo – numericamente ed economicamente inferiore – di debiti fuori bilancio. In quel caso, c’erano cose un po’ più interessanti, trattandosi di espropri. Con qualche importo anche superiore al milione di euro.  

Due gli elementi sui quali vale la pena di soffermarsi. Il primo si liquida in poche battute: la totale assenza di trasparenza. Per carità: ogni delibera arriva a Sala delle Lapidi corredata dalla storia di questo contenzioso (nel caso di sentenza) o dell’esproprio. Manca, però, una visione d’insieme. E manca, soprattutto, un documento che raccoglie tutti questi debiti fuori bilancio per capire a chi sono andati questi soldi pubblici. 

Secondo elemento: i retroscena di questa storia. Raccontati – dal suo punto di vista, ovviamente – dal consigliere comunale di Forza Italia, Angelo Figuccia: «A Sala delle Lapidi è andata in scena l’ennesima puntata della telenovela dell’inciucio tra maggioranza e parte dell’opposizione. Obiettivo: la velocissima approvazione dei debiti fuori bilancio. Alle 19, alla seconda chiamata, era prevista la seduta del Consiglio comunale. In qualità di consigliere più anziano per voti ho chiamato l’appello a cui hanno risposto soltanto otto colleghi: Calò, Catalano, Maniaci e Sala del Movimento 139, La Corte e Lombardo di Leva Democratica, Occhipinti dell’Idv e Sanlorenzo del Pd. E gli altri 41 che fine hanno fatto? Erano impegnati con lo shopping prefestivo o erano davanti alla tv per godersi la partita tra Juventus e Napoli? E chi lo sa».

La riunione, racconta sempre Figuccia, è stata rinviata al pomeriggio del 23 dicembre, quando, per aprire la riunione, è stata sufficiente la presenza di 20 consiglieri comunali. Un numero facilmente raggiungibile da una pare della maggioranza e da parte dell’opposizione. Così sono stati votati e approvati i 780 debiti fuori bilancio. «Una piaga – conclude Figuccia – che costa milioni di euro alle casse comunali e a cui neanche Leoluca Orlando, che il sindaco lo sa fare, riesce a porre argine. D’altronde, lo stesso primo cittadino lo ha confessato qualche mese fa: lui ormai non fa più il sindaco, ma il commissario della città. Resta soltanto un’amara constatazione: povera democrazia, che fine ti hanno fatto fare!».

Fino ad oggi il Consiglio comunale, di fatto, non ha controllato la macchina dei debiti fuori bilancio. Tant’è vero che due giorni fa ha solo preso atto di 22 milioni di euro già erogati dal Comune. Il prossimo anno la festa finirà. In base alla nuova legge, prima di erogare queste somme ci vorrà il voto del Consiglio comunale. Erogazione che potrà avvenire, sempre in base alla nuova legge, solo dopo che i Comuni avranno approvato i bilanci. Questo responsabilizzerà un po’ tutti. Perché, a questo punto, se ci saranno operazioni poco trasparenti, si profilerà il danno erariale.  

Giulio Ambrosetti

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