Dopo la debacle con tanto di frattura all’Ars, anche a Palermo la maggioranza di centrodestra traballa. A mettere il dito nella piaga questa volta è l’opposizione, che ha abbandonato l’Aula prima della discussione del Documento unico di programmazione propedeutico all’approvazione del Bilancio di previsione del comune di Palermo, lasciando da sola la maggioranza che così non riesce a mettere il documento all’ordine del giorno. Questione di numeri, certo, in sala Martorana sono rimasti in 18, mentre perché i lavori andassero avanti, di consiglieri ne servivano 21. Così, malgrado le rimostranze di Fratelli d’Italia, il presidente del Consiglio Giulio Tantillo non ha potuto fare altro che rinviare la seduta.
«È una cosa grave perché era stata proposta la discussione su un atto importante per la programmazione futura alla presenza del collegio dei revisori e si era in attesa dell’arrivo dello stesso sindaco – dice Ugo Forello di Oso, che in Aula ha parlato a nome di tutte le opposizioni – Il Consiglio comunale non funziona per responsabilità della maggioranza. Si stava aprendo una discussione su un atto politico importante ma mancavano i consiglieri di maggioranza. Il sindaco non sta dimostrando di aver polso nei confronti dei partiti. È una sindacatura debole».
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