NE E’ CONVINTA LA VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE, NADIA SPALLITTA. IN CASO DI CONTRAVVENZIONE VA PRESENTATO RICORSO, IL ‘CASO’ APCOA
Le strisce blu disseminate nelle strade di Palermo sono illegittime? La vice presidente del Consiglio comunale, Nadia Spallitta, ne è convinta. I cittadini palermitani sono avvisati: in caso di contravvenzioni bisogna subito inoltrare ricorso.
La storia di queste strisce blu illegittime risale agli anni in cui era Sindaco Diego Cammarata. Della sua Amministrazione una contestatissima convenzione con la società piemontese Apcoa. Quella convenzione – che è stata impugnata – prevedeva la possibilità di sfruttare le strisce blu – i posteggi di superficie a pagamento – anche in assenza del Piano urbano del traffico.
Operazione illegittima concessa addirittura per la durata di 90 anni, a fronte di un investimento di circa 15 milioni di euro. Investimento che la società concessionaria ha recuperato in soli 4 anni, tra affitti e vendite di posti auto. Va ricordato che nella concessione è compreso anche il parcheggio sotterraneo al piazzale antistante il palazzo del Tribunale di Palermo.
L’iniziativa è stata presa dal gruppo consiliare di Italia dei Valori. Sulla vicenda interviene, come già accennato, Nadia Spallitta.
Condivido la posizione assunta dai colleghi di Italia dei Valori rispetto alla proposta di rivedere la convenzione stipulata nel 2006 con la società Apcoa – dice Nadia Spallitta – e aggiungo che la stessa istituzione delle strisce blu contrasta con l’assenza del Piano urbano del traffico.
Secondo la Cassazione, le strisce blu debbono essere accompagnate da parcheggi liberi (strisce bianche). E devono essere in orizzontale e mai oblique. Queste ultime sono totalmente fuori legge.
Nel 2013 il Consiglio comunale ha adottato il Piano generale del traffico urbano ma senza il piano urbano del traffico e senza quello delle zone a traffico limitato, ztl. In carenza di questi due strumenti le cosiddette ‘zone blu’ sono illegittime.
Nadia Spallitta ricorda che già alla precedente Amministrazione, quando lei ricopriva l’incarico di presidente della commissione Urbanistica, aveva presentato un’interrogazione diretta a conoscere se l’Amministrazione fosse a conoscenza della illegittimità della convenzione, ma aveva ricevuto risposte parziali e di certo non soddisfacenti.
Infine, la dichiarazione si conclude con una preoccupata considerazione: E’ indubbio che la convenzione, così com’è configurata, determina un danno alle ‘casse’ comunali e lede gli interessi dei cittadini. Auguro che venga rivisitata l’intera materia”.
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