Palermo, il Comune sprofonda nel crack

Più passano i giorni e più si capisce perché l’ex sindaco di Palermo, Diego Cammarata, è letteralmente scappato a gambe levate dal Comune. Stasera, per esempio, è sufficiente leggere il comunicato diramato da Nadia Spallitta, consigliere comunale di Un’Altra storia di Rita Borsellino e presidente della commissione Urbanistica di Palazzo delle Aquile, la sede del consiglio comunale del capoluogo siciliano.
“Grave, come del resto è noto da tempo – si legge nel comunicato di Nadia Spallitta – la situazione finanziaria del Comune di Palermo, la cui criticità è confermata anche dal commissario di nomina regionale, dottoressa Latella, che nei prossimi mesi dovrà affrontare l’approvazione del nuovo bilancio di previsione, tenendo conto dei bilanci di tutte le società partecipate (dallo stesso Comune ndr), essendo entrata in vigore una normativa che impone l’approvazione del cosiddetto bilancio consolidato”.
“Sostanzialmente – si legge sempre nel comunicato dell’esponente di Un’Altra storia – da quest’anno dovranno essere unificati i documenti contabili societari con quelli del Comune, con i conseguenti rischi della dichiarazione di dissesto legata alle condizioni finanziarie di società, il cui bilancio da anni è in passivo. Del resto, in questi anni non sono stati risolti i problemi del grave indebitamento delle società partecipate, e i rimedi che si prefigurano potrebbero essere non solo impopolari, ma incidere anche sulle posizioni dei lavoratori”.
Chiaro il riferimento alla possibilità del dissesto finanziario del Comune e delle società collegate alo stesso Comune: le ex Municipalizzate e la Gesip, dove sono state ‘stabilizzate’, senza alcun criterio economico, migliaia di persone.
“Il pericolo di dissesto – osserva ancora la presidente della commissione Urbanistica del consiglio comunale di Palermo  – è pure legato all’irregolare e sistematico ricorso ai debiti fuori bilancio che, nonostante i richiami della Corte dei Conti, ha continuato a caratterizzare la gestione amministrativa del Comune, determinando una sorta di conduzione parallela e sprovvista di adeguati controlli, e soprattutto sprovvista di coperture finanziarie preventivate. Sarà difficile, nei prossimi mesi, avere un quadro chiaro e completo della situazione finanziaria comunale. Sicuramente la nuova amministrazione erediterà il disastro economico di una cattiva gestione, della carenza di regole, dell’assenza di obiettivi e politiche reali di sviluppo e di crescita”.

Redazione

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