La seconda decade di giugno si è quasi conclusa e ancora non si conoscono i nomi dei nuovi consiglieri comunali di Palermo. Ritardi da imputare alla confusione che ha caratterizzato l’ultima tornata elettorale. Nulla da dire sull’elezione del Sindaco – Leoluca Orlando – che è stata un plebiscito. Molto da dire, invece, sull’elezione dell’assemblea di Sala delle Lapidi – la sede del Consiglio comunale della città – con i verbali elettorali che – questo è ormai certo – non sono stati compilati con esattezza.
La conferma arriva da un comunicato del Movimento 5 Stelle, una lista che non ha raggiunto il 5 per cento per un pugno di voti. E che, almeno fino a questo momento, non ha rappresentanti a Sala delle Lapidi.
“Gli attivisti del M5S – si legge nel comunicato – in attesa che la Commissione elettorale termini il suo lavoro, si sono messi a lavoro per tentare di capire se ci siano state irregolarità durante lo scrutinio delle elezioni comunali, deducibili dai verbali. Si confermano gravi anomalie nei verbali dei seggi elettorali visionati dagli attivisti del M5S”.
Abbiamo svolto una serie di controlli studiando le copie dei verbali visionabili presso l’Ufficio elettorale del Comune – dice Riccardo Nuti, già candidato Sindaco di Palermo e portavoce del M5S – ed abbiamo rilevato almeno 25 verbali con voti al M5S maggiori di quelli risultanti del sito del Comune”.
Poi ci sarebbero “almeno sessantanove verbali – aggiunge il portavoce del Movimento 5 Stelle – con un numero di voti totali delle liste minore di quello presente nel sito del Comune (facendo così aumentare il denominatore)”. E, ancora, “altri ventisei verbali senza il numero totale di voti delle liste”; e “sei verbali richiesti tramite accesso agli atti e non ancora ricevuti”.
“Infine – precisa Nuti- nel sito del Comune venivano caricati dati non sempre dalla stessa pagina del verbale.
“A tali fatti – leggiamo sempre nel comunicato – si aggiunga la notizia, appresa da alcune testate giornalistiche, secondo cui un impiegato comunale per errore si sia portato a casa tutto il materiale elettorale, timbri compresi”.
Dai verbali che hanno visionato gli attivisti del M5S, tra le tante incongruenze, risultano anche delle somme di voti errate. Nella pagina di un verbale in cui vengono riportate le preferenze al Consiglio comunale – osserva Nuti – abbiamo trovato questi risultati: 0 (voti senza preferenza) +3 (voti con preferenza) = 0.
“Troppe sono le irregolarità di cui mai si è avuta spiegazione dalla fine delle elezioni ad ora-dice ancora Nuti -. Tra queste, la vicenda di una nota interpretativa della legge elettorale regionale (la stessa che ha introdotto lo sbarramento al 5 per cento anziché al 3 per cento come nel resto d’Italia) che sembra sia stata inviata ai presidenti di seggio durante le ore 23,00 del 7 maggio e che pare abbia comportato un riconteggio delle schede”.
Noi ci auguriamo – dice ancora il portavoce del Movimento 5 Stelle – che la Commissione elettorale faccia luce sulla vicenda, perché ciascun cittadino ha diritto a sapere il risultato ufficiale delle elezioni e se queste si siano svolte in maniera democratica.
Ad ogni modo – conclude Nuti- ci chiediamo chi abbia la responsabilità a monte di questi ritardi e conseguenti sprechi economici dovuti a tempi biblici di verifica. Situazione paradossale quella di Palermo, visto che in altre città ben più grandi e problematiche tali difficoltà non si presentano.
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