«Palermo è la mia città preferita, resto qui per sempre» La reazione di Kande, vittima di un’aggressione razzista

«Sono io il ragazzo aggredito sabato sera. Ed urlo con voce alta che Palermo è una bellissima città accogliente antirazzista». È lui il primo a cercare di sedare ogni polemica. Ci prova, Kande, condividendo i suoi sentimenti d’amore per la sua città, la stessa dove ieri è rimasto vittima di un branco di razzisti, che lo hanno prima insultato per il colore della sua pelle e poi lo hanno pestato nella centralissima via Cavour. Dove, prima che qualcuno intervenisse per aiutarlo prendendo le sue difese e chiamando anche la polizia, si era creato un cerchio di gente intenta a guardare. «A Palermo ci sono tante belle persone, io mi trovo veramente benissimo qui, ci sono pochi…quelli stronzi, che non sono mai usciti fuori Palermo: gli consiglio di girare un po’ il mondo e vedere come funzionano le cose, sono veramente animali, troppo chiusi, essere nero o bianco che senso ha? – si domanda il 19enne vittima dell’aggressione -. Non ho più parole, comunque a Palermo ci sono sempre tante belle persone, non siete tutti razzisti, a Palermo i razzisti ci sono, ma sono pochissimi. Palermo è la mia città preferita e ci rimarrò per sempre».

Intanto l’episodio, raccontato via social da un uomo che conosce i due ragazzi intervenuti in difesa di Kande e divenuto subito virale, ha suscitato l’indignazione generale. Innescando anche non poche domande e riflessioni. «Come Forum Antirazzista Palermo stiamo valutando se organizzare un momento mirato legato a quanto successo – spiega Fausta Ferruzza, da sempre in prima linea contro il razzismo -. Credo che lui adesso voglia essere lasciato un po’ in pace dall’attenzione dei riflettori, anche se si è già esposto abbastanza, mettendoci addirittura la faccia. Lui, come anche sua mamma. Kande ha ragione, i razzisti a Palermo sono pochissimi. Ma intanto ci sono e sono pericolosissimi, se arrivano a tanto». A fare da sfondo all’aggressione contro il 19enne, infatti, sarebbero state frasi offensive legate al colore della sua pelle, «negro di merda», avrebbero detto i ragazzi che lo hanno accerchiato per strada, connotando quel pestaggio. «Il clima purtroppo è cambiato e anche qui Palermo si fa sempre più intollerante – spiega Ferruzza -, facciamo i conti con questo ad ogni volantinaggio di sensibilizzazione che organizziamo. Questo purtroppo non è nemmeno il primo episodio, ce ne sono stati parecchi anche fuori, da Bagheria a Partinico. Non siamo esenti, purtroppo».

Cosa fare, quindi, di fronte a un clima che diventa sempre più pericoloso? «Raccogliere l’esempio dato in prima persona da questo ragazzo, dall’ennesima vittima, e continuare a parlarne – dice ancora Fausta Ferruzza -. Non rassegnarsi e soprattutto non farla diventare la normalità. E battersi per cose concrete, come l’abolizione dei decreti sicurezza, fortemente penalizzanti e che additano le persone straniere come il nemico, o ancora gli accordi rinnovati con la Libia, che significa continuare a fregarsene della sorte delle persone». Da qui, secondo l’attivista palermitana, occorre urgentemente ripartire, se si vuole che le cose cambino. Intanto, a esprimere solidarietà per Kande ci sono anche gli esponenti della Lega a Palermo, che definiscono l’aggressione un episodio «vergognoso», condannando fortemente questo atto di estrema violenza. «Purtroppo negli ultimi mesi il “branco” ha colpito più volte a Palermo, prendendo di mira indistintamente giovani e anziani, uomini e donne. Senza badare al colore della loro pelle, ci sono state decine di aggressioni. La verità è che Palermo è una città tutt’altro che sicura, nonostante il grande lavoro che fanno gli uomini e le donne delle forze dell’ordine», scrivono i consiglieri Igor Gelarda e Alessandro Anello. 

«Servono istanze concrete – torna a dire Fausta Ferruzza -. Speriamo che la gente si attivi nel quotidiano. Continuare a raccontare episodi del genere, quando purtroppo accadono, è giusto e necessario nell’ottica della sensibilizzazione, magari senza esporre troppo le vittime. Non si può sorvolare né sottovalutare una cosa del genere. Spero che i responsabili vengano presto individuati e puniti, confido nelle telecamere presenti nella zona. Noi, come associazione, continuiamo a portare avanti il nostro impegno di sensibilizzazione e di denuncia politica, ci riuniremo e decideremo il da farsi, sempre rispettando il volere di Kande ovviamente. Penso sia giusto non tacere e non sottovalutare. Purtroppo temo che ce ne siano stati altri di episodi simili, rimasti totalmente sotto silenzio e di cui non si viene a sapere nulla. So che – racconta infatti – di aggressioni agli ambulanti ce ne sono all’ordine del giorno, purtroppo. E che spesso sono proprio le vittime a volere che non si sappia quanto hanno subito, preferendo dimenticare tutto».

Silvia Buffa

Recent Posts

Catania, grosso incendio al villaggio Ippocampo di mare. Minacciate diverse abitazioni

Diverse squadre dei vigili del fuoco, inviate dal comando provinciale e dalle sedi distaccate, sono…

6 ore ago

Luca Sammartino è stato assolto nel processo per corruzione elettorale

Si è concluso con un'assoluzione il processo per corruzione elettorale a carico di Luca Sammartino che era nato…

9 ore ago

L’autopsia sul 76enne morto dopo 17 giorni in ospedale a Palermo: «Mio padre era in ottima salute»

Nello stesso giorno in cui sono arrivate le dimissioni da parte del direttore sanitario di…

9 ore ago

Si è dimesso il direttore sanitario dell’ospedale Villa Sofia di Palermo

Il direttore sanitario dell'azienda ospedaliera Villa Sofia-Cervello di Palermo, Aroldo Gabriele Rizzo, si è dimesso. A…

11 ore ago

Augusta, il caso del cantiere del supermercato vicino al cimitero finisce in procura

«La fine delle feste natalizie è coincisa con l’apertura del cantiere per il nuovo ipermercato…

11 ore ago

Cosa sappiamo sull’omicidio del 21enne a Catania: la ragazza contesa, la sparatoria e le indagini

La gelosia e una ragazza contesa. Dovrebbe essere questo il movente dell'omicidio di Francesco Giuseppe…

15 ore ago