Palermo, confronto tra i candidati a sindaco

Successo di pubblico, proposte e confronto democratico tra i candidati a sindaco di Palermo grazie ad un’iniziativa sui giovani promossa della Lega siciliana delle Cooperative. Per un palermitano che vive all’estero e che ha deciso d’essere presente per vedere cosa succede durante la campagna elettorale che deciderà il futuro della città in un momento forse unico per la storia del capoluogo dell’Isola, ci sono finalmente segnali incoraggianti.

L’incontro si è svolto stamattina, naturalmente a Palermo. Il clima era disteso e si respirava aria di confronto libero e democratico su idee concrete, lasciando da parte dissapori, malintesi e veleni, ed entrando invece nel vivo delle proposte per quello che forse è il vero tema di oggi in tutta Italia: le prospettive dei giovani. A Palermo, ma non solo, le prospettive dei giovani sono quelle del vero futuro della città.

E la stragrande maggioranza dei candidati è giovane anche anagraficamente: quasi tutti tra 30 e 40 anni, tranne Orlando, che però ha avuto il merito di accettare la sfida di confrontarsi con la nuova, o futura, generazione di amministratori della ‘Capitale’ siciliana. Un altro non-giovane è poi intervenuto alla fine del dibattito, il Generale Pappalardo, lamentando, però, d’essere stato informato molto tardi dell’evento.

Filippo Parrino, numero uno della Legacoop di Palermo, ha aperto il confronto con l’interessante proposta, da noi annunciata stamattina su linksicilia, d’istituire un assessorato alle Politiche giovanili nella prossima amministrazione cittadina. E, soprattutto, di lanciare un progetto dal titolo accattivante: “I Geni di Palermo”. Nessuno dei presenti ha fatto la figura del genio, né, a dir la verità, era questo l’intento. Ma tutti hanno contribuito con idee, spesso concrete, proponendosi con il proprio punto di vista sulle prospettive dei giovani a Palermo. Alla Legcoop va quindi il merito di rilanciare le elezioni amministrative del capoluogo dell’Isola con un tavolo di discussione dove si evidenziano le qualità dei candidati anziché i difetti, nelle ultime settimane fin troppo dibattuti.

La proposta della Legacoop prevede due linee d’intervento: 1) azioni finalizzate alla valorizzazione dei giovani talenti e il loro inserimento nel mondo del lavoro; 2) azioni finalizzate ad agevolare la costruzione di una nuova cittadinanza per il protagonismo e la partecipazione dei giovani: insomma, una città a misura dei giovani, con i giovani e per i giovani.

Parrino ha ricordato che il problema giovani, a Palermo, è solo una delle tante emergenze di questa città in difficoltà. “In questi anni – ha detto il presidente provinciale della Lega delle cooperative  di Palermo – i giovani non stati mai ascoltati e spesso nemmeno ricevuti. Noi non abbiamo la pretesa di dare soluzioni, ma solo di proporre azioni legate al mondo della cooperative. E mettiamo a disposizione la nostra struttura e le nostre proposte perché si verifichi, finalmente, un effetto moltiplicatore delle enormi potenzialità della generazione Web 2.0 a Palermo, attraverso la riduzione delle spese per creare cooperative giovanili e per la messa a disposizione di sedi e infrastrutture che a Palermo non mancano. A cominciare, per esempio, dal patrimonio confiscato alla mafia, ma non solo”.

“C’è bisogno di spazio per le nuove generazioni – ha aggiunto Parrino -. Chiediamo un’attenzione per i giovani, che sono una risorsa a costo zero, recuperabile e valorizzabile prima di tutto con l’aggregazione in forme cooperative”.

Il primo ad intervenire tra i candidati a sindaco presenti è stato l’unico non-giovane, ossia Leoluca Orlando (candidato Idv, Rifondazione Comunista e Verdi), mentre Alessandro Aricò (Fli ed Mpa), Fabrizio Ferrandelli (Pd, Sel e la sua lista civica con fuoriusciti dall’Idv), Riccardo Nuti (5 Stelle), Massimo Costa (Pdl, Udc, Grande Sud)e Marianna Caronia (Pid) hanno aspettato pazientemente il loro turno. Orlando ha confermato quanto detto alla presentazione della propria candidatura al cinema ‘Golden’ di un paio di giorni fa: e cioè che i suoi tre assi strategici per Palermo 2012 sono: “Palermo Produttiva”, “Palermo Colta”, “Palermo Solidale”. Questo programma, secondo Orlando, va attuato con una concertazione centralizzata tra Comune e associazionismo, compreso il mondo delle cooperative.

Orlando si è detto d’accordo sulla proposta di un assessorato alle Politiche giovanili (lo stesso hanno detto gli altri candidati), e ha rilanciato l’idea, già attuata a suo tempo da una delle sue passate amministrazioni, dello scambio culturale di 1000 giovani palermitani con altrettanti 1000 giovani del resto del mondo. Orlando si è chiesto, inoltre, se non si debba sempre aspettare i soliti “fondi europei” e non puntare invece sui “fondi palermitani” che anche se per adesso non ci sono, si deve iniziare a pensare di costruirli in qualche modo. Il candidato di Italia dei valori e, in generale, della sinistra, ha aggiunto che il ‘Genio’ è una bella idea e rappresenta Palermo, ma, ha aggiunto, “Il Genio finisce per mangiare i suoi figli, e questo non va bene”.

Poi  stata la volta di Alessandro Aricò, che ha posto l’accento sulla disattenzione per i giovani di Palermo negli ultimi trent’anni. E ha precisato anche che “lo scontro intergenerazionale c’è stato e c’è ancora”.  Aricò si è soffermato anche sulla necessità di cambiare la cultura dei giovani. A cominciare dall’idea “del posto pubblico, che negli ultimi anni si è addirittura” trasformata nel “posto precario”. “Bisogna ridare fiducia all’amministrazione pubblica”, ha aggiunto. E questo, secondo il candidato di Fli e Mpa, va fatto con due azioni fondamentali: l’istituzione degli “ambasciatori di Palermo” all’estero, tra quei talenti che vivono già nei vari Paesi del mondo; e la capacità di riflettere sullo sviluppo locale dell’impresa.

Aricò ha snocciolato alcune idee concrete sulla città quali: il polo congressuale nello spazio dove aveva sede la fiera del Mediterraneo; la valorizzazione delle risorse naturali come Monte Pellegrino; il rilancio l’edilizia commerciale e, soprattutto, fare sì che i finanziamenti funzionino vengano utilizzati meglio. A questo proposito Aricò ha lanciato l’idea di garantire accesso più rapido al credito attraverso convenzioni tra banche e Comune per garantire pagamenti rapidi e certi o, per lo meno, degli anticipi al mondo della cooperazione giovanile.

Fabrizio Ferrandelli ha fatto i complimenti alla Legacoop per il nome dato all’iniziativa “Geni di Palermo”. Iniziativa, ha aggiunto, che condivide pienamente e che, ha precisato, va accoppiata con un’azione per “portare a Palermo quei trenta mila palermitani di talento che sono andati via”. Ferrandelli ha detto che “i giovani non devono essere un serbatoio elettorale, ma una risorsa per Palermo”. Poi ha illustrato una serie di provvedimenti concreti che la sua eventuale giunta comunale adotterebbe: lo sportello “informa-giovani”, uno sportello per guidare a fare impresa, la corretta utilizzazione dei beni confiscati alla mafia anche per realizzare un palazzo del “co-working” di proprietà della pubblica amministrazione e dedicato ai giovani con un canone minimo di pagamento.

Per Ferrandelli, vanno create le condizioni affinché i giovani possano lavorare anche in termini di servizi. E ha citato una serie di possibili provvedimenti indirettamente a sostegno del lavoro per i giovani come la riduzione delle imposte per chi da spazi in locazione ai giovani (politica perseguita ad esempio in molte città francesi, ndr), l’agricoltura biologica nei terreni confiscati alla mafia dandoli ai giovani in cooperativa, rilanciare Palermo come “Capitale della Cultura” e, soprattutto, recuperare l’uso dei fondi europei anche con i progetti Smart Cities, oltre all’Housing sociale, a partire dal centro storico modificando il Piano particolareggiato esecutivo.

In tutto questo, il Comune dovrà essere garante, secondo Ferrandelli, delle operazioni di finanziamento, assicurando i tempi previsti. Inoltre “non si deve pensare al rapporto con i fondi europei esclusivamente rivolto al Nord Europa” perché, secondo Ferrandelli, Palermo ha adesso la grande opportunità di essere il centro strategico per la cooperazione con i Paesi della Primavera Araba, a partire dalla Tunisia. In sintesi, ritiene che va fatto un “patto sociale” tra amministrazione e giovani per attuare tutte le politiche necessarie al recupero della risorsa rappresentata dalla popolazione giovane di Palermo, che ancora risiede a Palermo o che non ci risiede più, aiutandola a tornare per contribuire alla rinascita, all rilancio e allo sviluppo della città.

Riccardo Nuti ha fatto notare la giovane età media della sua lista impegnata a far sì che ci sia realmente un’amministrazione giovane. Ha posto l’accento sulla differenza tra i discorsi di facciata e la realtà: “Queste cose si dicono da 10 anni, ma non si è fatto nulla”, ha detto. Secondo Nuti, l’assessorato alle Politiche giovanili oltre ad essere costituito va reso effettivo. E ha proseguito affermando che “i giovani non avranno fiducia nell’amministrazione finché c’è qualcun altro dietro le facce giovani”. La proposta delle sei piazze da dedicare ai giovani, caldeggiata dalla Legacoop, va attuata anche in periferia, secondo Nuti. Che ha ribadito di battersi da anni per la diffusione degli accessi internet ovunque. Ma, ha continuato, l’amministrazione deve “aumentare i controlli” su come sono assegnate e spese sovvenzioni, ponendosi così all’opposto di Aricò che, invece, ha caldeggiato la semplificazione amministrativa, ceteris paribus.

Massimo Costa ha affermato che “il 99% delle cose proposte dalla Legacoop sono già nel suo programma”, fagocitando battute tra i presenti su chi abbia copiato i programmi da chi. Costa ha proposto un’idea-chiave del suo programma rispetto ai giovani: “Rompere il sistema attuale”. Per fare questo, ha detto, “le assunzioni nella pubblica amministrazione devono essere fatte esclusivamente con i concorsi e mai più per chiamata diretta”, e il sistema stesso va liberalizzato quanto più possibile. Sempre secondo Costa, “va rotto il sistema attuale di dipendenza dalla pubblica amministrazione”, e va attuato tutto “attraverso il PPP”, cioè il Partenariato tra Pubblico e Privato: “Va sgombrato il campo dalla politica”, ha aggiunto.

“Si deve essere operativi – ha affermato – con la cooperazione tra istituti di ricerca, università e mondo del lavoro per i giovani; vanno rilanciati i progetti Smart Cities dell’Uunine Europea. Ha annunciato anche che la sua eventuale giunta sarà formata “da persone competenti al di fuori della logica dei partiti”. Infine, ha ricapitolato una risposta sintetica alla sottintesa domanda del convegno: “Come si aiutano i giovani?” rispondendo: non con fondi del Comune, che non ci sono, ma con gli assets, la defiscalizzazione, il fondo di garanzia per i giovani, il credito e lo spazio. “Solo così si potranno rompere i gangli clientelari che pesano sui giovani di Palermo”, ha concluso Costa.

La parola, poi, è passata all’unica donna, peraltro anche lei giovane, presente al dibattito perché, come già accennato, candidata a sindaco di Palermo: e cioè Marianna Caronia. Che ha ribadito come le persone, soprattutto i giovani, hanno una domanda preminente: il lavoro, per l’oggi e per il futuro e non solo per la sussistenza.  Il problema centrale dei giovani a Palermo, secondo la deputata all’Ars, ex assessore ed ex-vice-sindaco di Palermo della penultima giunta-Cammarata, è quello dell’inserimento nel mondo del lavoro. In questo l’amministrazione può aiutare attraverso il richiamo alla responsabilità della Regione siciliana. Caronia ha proposto anche “il coinvolgimento dei giovani nei progetti europei”, riattivando l’ufficio-Europa del Comune, con idee competitive per i progetti Smart Cities e oltre. Riguardo alle aree per valorizzare il verde pubblico, ha fatto notare l’esistenza di un’area veramente adatta a progetti per i giovani, ossia quella del Parco d’Orleans, vicino all’università, dove sussistono tutte le condizioni per dare vita a un vero parco tecnologico e naturale insieme. Lì andrebbero fatte, secondo la Caronia, una serie di azioni concrete. Rivolgendosi alla Legacoop, inoltre, ha proposto di creare una collaborazione Comune-Legacoop per realizzare uno screening delle vere cooperative e delle loro capacità effettive.

Filippo Parrino ha risposto che questa possibilità già esiste e che è disponibile per l’amministrazione. Si tratta, ha precisato, di un programma che è stato realizzato attraverso i CAT che danno informazioni fondamentali sul panorama cooperativo esistente.

Il Generale Pappalardo ha affermato di volere lanciare un vero “processo virtuoso” di sviluppo per Palermo, dando come esempio le potenzialità del riciclaggio ipertecnologico dei rifiuti urbani. Pappalardo ha aggiunto che, se eletto sindaco, “cambierà il sistema produttivo di Palermo” attraverso l’attuazione delle sue idee tecniche e di gestione.

Le conclusioni del dibattito sono state affidate a Elio Sanfilippo, presidente della Legacoop Sicilia. “La nostra iniziativa – ha detto – punta a suscitare nei giovani entusiasmo per la città di Palermo. Dobbiamo mettere da parte lo scetticismo. La città prenda coscienza del proprio orgoglio e vada a votare”. Per Sanfilippo, la prima cosa che la futura aministraazione comunale dovrà realizzare è il risanamento finanziario. Va fatta ha aggiunto, “una ‘Maastricht palermitana’ perché si possa ricostruire la macchina del Comune. Abbiamo tre grandi temi da affrontare. Il primo è la legalità: ogni candidato dovrebbe mettere davanti al proprio ufficio elettorale un cartello con la scritta: ‘qui non si accettano voti della mafia’. Sembra banale, ma non lo è. Il secondo tema – ha detto ancora Sanfilippo – è lo sviluppo e il lavoro. La pubblica amministrazione non può fare proposte, ma può creare le condizioni per lo sviluppo attraverso la variazione del Piano regolatore generale, la creazione di aree attrezzate, lo sviluppo della cultura e un piano, una visione nuova per il futuro. Il terzo tema – ha concluso il presidente della Lega siciliana delle cooperative – è quello dei progetti sociali per la città al cui interno, oltre alle urgenti azioni sociali, ritorna il tema della cultura”.

 

 

 

 

 

 

 

 

Gabriele Bonafede

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