Mentre il Comune di Palermo annuncia che il 388esimo Festino di santa Rosalia si farà, con un tetto massimo di spesa pari a 500 mila euro”, ci si interroga sul bilancio del Comune. la situazione amministrativa che si è creata è una novità. Non capita tutti i giorni, infatti, di vedere un’amministrazione comunale con un nuovo Sindaco già insediato, con ancora in carica il vecchio Consiglio comunale che, a metà giugno, non ha ancora approvato il bilancio di quest’anno. Vediamo di capire cosa è successo. E, soprattutto, cosa potrebbe succedere.
Intanto c’è un dato che è politico e amministrativo insieme: i bilanci dovrebbero essere approvati entro il 31 dicembre dell’anno precedente. Se questo non avviene si va all’esercizio provvisorio. In pratica, quello che è avvenuto con la Regione siciliana. Non si dovrebbe andare oltre i 3, al massimo 4 mesi di esercizio provvisorio. Se questo avviene alla Regione si determinano le condizioni per lo scioglimento anticipato dell’Assemblea regionale siciliana per violazione dello Statuto.
E nei Comuni? In genere, quando un Sindaco va via – come è avvenuto a Palermo con la ‘fuga’ di Diego Cammarata, che ha lasciato l’amministrazione della città con un ‘buco’ accertato di oltre 500 milioni di euro (anche se c’è chi sussurra che il deficit possa essere maggiore) – la Regione provvede a sostituirlo con un commissario straordinario. Cosa che è avvenuta, con la nomina del Prefetto Silvia Latella.
E quando un Consiglio comunale non approva il bilancio dei termini stabiliti dalla legge? La Regione invia al Comune un commissario ad acta che, sostituendosi al Consiglio comunale, approva il bilancio.
Il problema è che c’è stata la coincidenza tra il quarto mese di esercizio provvisorio e la campagna elettorale per l’elezione del nuovo Sindaco e per il rinnovo del Consiglio comunale di Palermo. Giustificabile, come dire?, che aprile sia passato ‘in cavalleria’.
Meno giustificabile è che anche maggio sia passato senza che sia avvenuto nulla. Del resto, c’era da aspettarselo. Il termine per approvare il bilancio di Palermo è stato prorogato a tutto il 30 giugno. Un tempo a nostro avviso eccessivo. sarebbe bastata una proroga fino al 30 maggio. Per poi affidare – a partire dall’1 giugno – l’approvazione del bilancio a un commissario ad acta.
Invece, adesso, bene che vada, se ne parlerà a luglio. Volendo, il vecchio Consiglio comunale avrebbe avuto tutto il tempo per approvare il bilancio 2012. Sarebbe stato un servizio alla città. Ma da una formazione politica – il centrodestra – che la città, negli ultimi cinque anni, l’ha portata allo sfascio, non ci si poteva certo aspettare un atto di rispetto verso Palermo. Ci mancherebbe…
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