Passaggio di consegne, oggi, all’ex Noviziato dei Crociferi, tra Perugia e Palermo, eletta da poco Capitale dei Giovani 2017. Il sindaco Leoluca Orlando ha ricevuto il premio dalle mani di Maria Cristina Pisani, presidente del Forum Nazionale dei Giovani. Nel salone della Chiesa di San Mattia, gremito in ogni ordine di posti, erano presenti tutte le forze politiche e istituzionali che hanno sostenuto la candidatura: consiglieri comunali, assessori, presidenti di partecipate, i direttori del Massimo e del Biondo e soprattutto loro, i rappresentati di comitati e associazioni giovanili.
Che una città che si va svuotando, emblema di una terra dove l’espressione fuga dei cervelli non è retorica ma cruda realtà, sia la capitale dei ragazzi può sembrare una contraddizione. Per Federico Nuzzo, membro del comitato promotore e amministratore di Pyc – Palermo Youth Centre, una delle decine – circa una settantina – di enti e associazioni che hanno aderito alla Rete Pa Working, un atelier di professionisti e imprenditori, invece non è così: «Proprio perché Palermo vive, come molte città italiane, un’emergenza di emigrazione dei giovani per motivi di studio e lavoro, il senso della candidatura è di implementare tutte le politiche attive di lavoro e partecipazione e arginare il fenomeno dell’emigrazione. Ci sta che i giovani vogliano girare il mondo, ma dobbiamo dare loro la possibilità di tornare».
Tra i progetti che più stanno a cuore a Nuzzo «sicuramente c’è la Consulta dei Giovani, che non è stata ancora istituita, o la creazione a Palermo del primo European Youth Centre in Italia, ma anche la crescita dei co-working all’interno dei mercati generali, il Pride 2017 e il Festival dell’Ingegno in collaborazione con l’Università». Delle Rete Pa Working fa parte anche ParteciPalermo, guidata dal consigliere di maggioranza Francesco Bertolino: «Questo premio non deve essere un punto di arrivo ma l’inizio di un percorso. Nel disegnare la nostra candidatura abbiamo provato a immaginare una città diversa, con e per i giovani, che sempre più drammaticamente non scelgono di andarsene ma sono costretti a farlo. Vogliamo invertire questa tendenza: per questo scopo sono stati indirizzati interventi, progetti e finanziamenti già previsti nel bilancio comunale ma anche diverse azioni a costo zero».
Tra le iniziative che la Rete Pa Working avrà il compito di seguire (soprattutto per monitorarne l’effettiva realizzazione) ci sono, appunto, l’istituzione della Consulta dei Giovani, che prevede un passaggio formale in Consiglio comunale; l’attivazione di agorà sociali coinvolgendo gli stranieri e i soggetti svantaggiati; l’organizzazione di tour cittadini, passeggiate educative e percorsi culturali con giovani rappresentanti delle comunità straniere e dei migranti insieme a guide palermitane; e l’organizzazione del Pride 2017 che si terrà il 18 giugno e sarà incentrato sulle migrazioni.
E ancora un censimento e la creazione di un database dei talenti e delle capacità dei giovani palermitani (eventuale formazione all’estero, lavori part time durante gli studi, attività di volontariato, passioni, hobby, e così via), servizi di consulenza aziendale per la creazione d’impresa, contributi e agevolazioni con postazioni internet dedicate per sostenere le start up, soprattutto in forma cooperativa, l’assegnazione di spazi aperti per la realizzazione di orti urbani in aree di proprietà comunale, la conferma del Festival dell’Ingegno, i City Jam, workshop tematici per proporre soluzioni creative e low cost per rigenerare gli spazi pubblici, il co-working nei mercati storici, il Teatro dei Ragazzi, sconti e iniziative per gli spettacoli teatrali, la creazione di nuove ludoteche, iniziative contro la dispersione scolastica, lo Youth Center Europeo. A disposizione ci sono 2,3 milioni di euro del Pon Metro.
«La mobilità è un valore – sostiene Orlando -. A Palermo i migranti non esistono. Chi arriva a Palermo diventa un palermitano, è un ex migrante. I giovani possono anche andarsene, e se all’estero trovano la propria realizzazione mi sta anche bene, purché il processo sia duplice, cioè che i giovani palermitani possano scegliere se tornare e gli altri possano cercare e trovare la propria realizzazione anche qui». «Per la prima volta – commenta Pisani – una città meridionale diventa capitale dei giovani. Un investimento importante sul Sud e sulla nostra generazione».
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