Metti una sera a cena. Una mamma e un bimbo di cinque anni. Che, come tutti i bimbi, adora i filetti di merluzzo panati, da friggere o da infornare. Quelli, per intenderci, che si trovano nel reparto surgelati e che, solitamente hanno la forma di bastoncini. Ma, in commercio se ne trovano di tutte le forme: triangolari, rotondi, quadrati, ecc… Poco importa. E’ risaputo che, basta che siano croccanti, conquistano i palati dei piccini.
Nessuna madre, però, potrebbe immaginare che questi alimenti possono costituire una minaccia per l’incolumità del proprio figlio. Eppure è così. Almeno per quelli venduti all’Ipercoop di Viale Michelangelo, a Palermo ed etichettati con il nome di ‘Triangoli di merluzzo” (nella foto la confezione).
Succede infatti, che mentre la mamma in questione gusta la sua insalata, il bimbo si catapulta sul piatto di triangolini di pesce. Dopo appena qualche minuto comincia a soffocare. La madre, inizialmente, pensa ad un semplice boccone andato di traverso. Lo aiuta a liberarsi di quello che aveva mangiato. Ma il bimbo continua a lamentare dolore. Basta un’occhiata per accorgersi che ha una spina di pesce conficcata in gola.
Scatta la corsa al Pronto soccorso. Arrivati al Cervello, dopo avere individuato con fatica il reparto d’emergenza pediatrica, e dopo un’ attesa di due ore, finalmente la spina viene rimossa. Tutto bene, per questa volta.
Potevano esserci conseguenze diverse. Certo è che non è normale trovare spine nei triangolini o bastoncini di pesce che siano. Quantomeno si dovrebbe scrivere nella confezione, a caratteri cubitali, che non è escluso trovarle. Le mamme sarebbero avvisate…
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