Palermo, a cena con Pistorio


“Prendere prima come le buttane”. E’un modo di dire. Molto siciliano. Per apostrofare chi mette le mani avanti. Come quel peccatore che rinfaccia agli altri i peccati che ha commesso.
“Il Pid voterà per Rita Borsellino”, strombazza in un comunicato Fabrizio Ferrandelli. Il Pid è il partito di Saverio Romano, grande amico di Totò Cuffaro. Il ‘cattivo’. Per giunta condannato. Che orrore! Dimenticando che, per lui – cioè per Ferrandelli – voteranno Antonello Cracolici e Giuseppe Lumia con il seguito. Alleati del presidente della Regione, Raffaele Lombardo, che di Cuffaro è stato alleato strettissimo per vent’anni o forse più. E facendo finta di non sapere che, proprio ieri sera, a Palermo, in un ristorante tra i meno noti della città – ma non per questo invisibile – allo stesso tavolo di Lumia e Cracolici stavano seduti Totò Cardinale e il senatore Giovanni Pistorio, braccio destro di Raffaele Lombardo.
Ferrandelli non sa niente di questa cena? Non lo hanno invitato?

O si sono visti dopo per un digestivo? Lo sa Ferrandelli il motivo per il quale i quattro si sono incontrati? Glielo diciamo noi: hanno parlato de ‘L’Arte del romanzo’ di Milan Kundera. E, forse, anche del principio di indeterminazione di Heisenberg. Alla fine – così a noi risulta – Totò Cardinale ha tenuto una breve prolusione sulle geometrie non euclidee e sulla pittura del Beato Angelico.
L’ammetta, signor Fabrizio Ferrandelli: è un po’ deluso. Lei sperava che i quattro – soprattutto con la presenza del braccio destro di Lombardo, Pistorio – si sarebbero messi d’accordo su come inquinare le primarie di domani mattina, facendo andare a votare – naturalmente per lei – gente dell’Mpa.
Ci dispiace: non è così. I quattro non si sono ritrovati a Palermo per lei, ma per parlare di letteratura, di fisica teorica, di geometrie ‘altre’ e di pittura. Cosa crede: i quattro sono noti ‘intellettuali’. Raffinatissimi. Gente che legge. Altra roba.
Insomma: lei pensava veramente che un uomo politico corretto come il senatore Pistorio – braccio destro di un politico altrettanto corretto come Lombardo – si metta a trescare con Lumia, Cracolici e Totò Cardinale per portare voti a lei? Non li conosce, allora. Non sa quanto i quattro siano adamantini. Nessuno di loro ha mai preso una tangente. Né a Catania, né a Palermo, né a Caltanissetta.
Stia tranquillo, Ferrandelli: la cena dei quattro è stata casuale. Solo per caso hanno cenato a Palermo due giorni prima delle primarie. Solo per puro caso erano insieme. Infatti lei non ne sa niente. Ne siamo certi. Lei non si è mai incontrato con Raffaele Lombardo. Lei non sa nulla di Catania. E di certe auto sportive che girano per le campagne etnee. Lei è un puro, Ferrandelli. Altrimenti avrebbe di certo partecipato alla cena di ieri sera.

 

Diogene Laerzio II

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