IN QUESTA STORIA TUTTI HANNO RAGIONE E TUTTI HANNO TORTO. MA IL TORTO MAGGIORE, COME SEMPRE, E’ DEI PIU’ POVERI E DEI PIU’ DEBOLI. QUESTA E’ PALERMO. QUESTA E’ L’ITALIA
di Maurizio Zoppi
Un intero palazzo abbandonato a Palermo. Abbandonato anche dal proprietario per ben 28 anni. Adesso era tornato vivibile grazie al lavoro di sedici famiglie senza un tetto dove vivere che, sei mesi fa, avevano occupato gli appartamenti dello stabile, in via Pasquale Calvi.
I nuclei familiari pagavano le bollette dellacqua e della luce. Anche la Tares. Ma questo non gli è bastato.
Il sogno di vivere in una casa, per queste sedici famiglie, è sfumato stamattina. La magistratura, infatti, ha dato il via allo sfratto degli abusivi. Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza tutti presenti per sloggiare le famiglie da quel tetto che aveva dato conforto e tepore. Niente da fare per genitori, bambini, disoccupati che non possono permettersi un affitto. Ancora una volta, in mezzo alla strada. La maggior parte di questi ha costruito una piccola tendopoli vicino landrone del palazzo.
Lo sgombero è stato effettuato vicino al quartiere popolare del Borgo vecchio, proprio dove il Sindaco della città, Leoluca Orlando, durante la sua campagna elettorale ha raccolto numerosi consensi. Tante le strette di mano e promesse, oramai dimenticate.
Lordinanza, come già ricordato, non arriva dal Comune di Palermo, ma dalla Magistratura per conto di un ricco avvocato palermitano proprietario dellimmobile.
Il primo cittadino di Palermo non sembra contrario allo sgombero. “Sempre con maggiore forza – dice il sindaco Orlando – diciamo che non sono e non saranno le occupazioni a determinare il diritto ad avere una casa”.
Chiediamo: come mai lex leader di Italia dei Valori non ha mediato tra il privato e i senzatetto per raggiungere una soluzione diversa dallo sgombero coatto?
Proprio un anno fa, quando Palermo è stata incoronata la capitale del Sud dEuropa dei senzatetto, il primo cittadino aveva proposto una task-force cittadina per muoversi sul campo, allinsegna di una grossa collaborazione tra pubblico e privato. Che fine ha fatto questa task-force che avrebbe dovuto cercare di affrontare lemergenza abitativa della città?
Domande che sicuramente si stanno ponendo le circa diciassettemila famiglie messe in lista dattesa al Comune per ottenere una casa popolare, ma che non trovano risposta.
La drammatica emergenza abitativa che da anni segnaliamo in città – dichiara Emiliano Spera, portavoce del centro sociale Anomalia- viene gestita soltanto con l’utilizzo delle forze dell’ordine, buttando in questo modo decine di famiglie con bambini in mezzo ad una strada. Una comoda non-soluzione per i politici che invece di risolvere il problema lo aggrava.
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