«La gara viene annullata e riproposta mediante preventiva manifestazione di interesse e successivo sorteggio». A Palazzolo Acreide (in provincia di Siracusa) il caso sollevato nei giorni scorsi da MeridioNews, riguardante l’appalto per la realizzazione di circa nove chilometri di ciclovia sulla sede della ex ferrovia Siracusa-Ragusa, registra un’importante novità. Il responsabile unico del procedimento Giovanni Donetti ha deciso di invalidare il verdetto che aveva visto la Euroinfrastrutture di Santa Venerina (Catania) aggiudicarsi il lavoro da oltre tre milioni di euro. La società di Rosario Di Maria – figlio dell’imprenditore Orazio Di Maria, finito nello scandalo dei Durc falsi alla Cassa edile di Catania – con un ribasso di poco inferiore al 19 per cento, aveva avuto la meglio sulle altre otto imprese che avevano risposto alla richiesta di offerta del Comune di Palazzolo. Altre sei, invece, avevano scelto di rinunciare all’opportunità.
La stranezza portata alla luce da questa testata stava precisamente nell’elenco dei partecipanti. A ricevere l’invito della stazione appaltante è stata, infatti, anche la Di Maria Costruzioni, la ditta del padre del vincitore. Una vicinanza che avrebbe compromesso il principio per cui ogni invitato non dovrebbe essere a conoscenza della rosa delle imprese selezionate. Inoltre, in questo caso, la scelta era avvenuta su base esclusivamente discrezionale. A confermarlo era stato lo stesso rup: «Mi sono limitato a cercare sul Mepa ditte che avessero i requisiti richiesti», aveva detto Donetti, confermando di non avere effettuato alcun tipo di sorteggio.
Codice degli appalti alla mano, tuttavia, il sorteggio non sarebbe vietato dalle norme in vigore ma pone inevitabilmente una questione di opportunità nel criterio utilizzato da chi attua la scelta. Stando a quanto appreso da MeridioNews, l’annullamento della gara sarebbe stato motivato dal Comune di Palazzolo Acreide dal fatto che la stazione appaltante, in assenza di un elenco di operatori di fiducia, deve optare per la manifestazione d’interesse. Ovvero pubblicare un avviso e, successivamente alla ricezione delle candidature, attuare la selezione. Che, stavolta, dovrebbe svolgersi tramite un sorteggio pubblico.
Il progetto della ciclovia, lungo il percorso dove fino a metà degli anni Cinquanta passava il treno ribattezzato di Ciccio Pecora – per via delle dimensioni contenute e da un’andatura tale da ricordare le attrazioni vendute dall’omonimo giocattolaio ragusano – potrebbe rappresentare un volano per il turismo dell’entroterra sud-orientale della Sicilia. Per lunghi tratti, infatti, le biciclette attraverserebbero zone di interesse naturale e archeologico.
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