Chiude mezzo palazzo di giustizia diPalermo, non la sede centrale ne’ il nuovo complesso, ma l’edificio un tempo appartenente all’Ente acquedotti siciliani, che dagli anni ’90 ospita uffici giudiziari. La decisione, adottata con urgenza dai presidenti del Tribunale, Salvatore Di Vitale, e della Corte d’appello, Giacomo Montalbano (in sostituzione del titolare, Matteo Frasca, in ferie), e’ legata a problemi di stabilita’ dei solai di una serie di stanze del terzo, quarto e quinto piano.
C’e’ un rischio alto di sfondamento dei solai, come rilevato da Montalbano, e per questo i piani e le stanze sono stati chiusi e il personale trasferito in altri uffici della cittadella giudiziaria. I lavori sono più che urgenti – da tempo ne era stata segnalata l’assoluta necessità – ma ancora deve essere redatto il programma. A rendersi conto che la situazione era ormai insostenibile è stata la conferenza permanente distrettuale, l’organismo che si occupa dei servizi a supporto dell’edilizia giudiziaria nel distretto di Corte d’appello, che comprende Palermo, Agrigento e Trapani.
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