Cronaca

Palagonia, confiscati beni per oltre un milione e mezzo a un imprenditore di rivendita di carne

I finanzieri del comando provinciale di Catania hanno eseguito un provvedimento di confisca emesso dal tribunale etneo – sezione misure di prevenzione – su beni e disponibilità finanziarie riconducibili a un noto imprenditore nel settore dell’importazione e rivendita di carne di Palagonia, in provincia di Catania. Le indagini patrimoniali finalizzate alla confisca, eseguite dalle fiamme gialle della compagnia di Caltagirone, nell’arco temporale di un decennio, hanno consentito di ricostruire il meccanismo fraudolento utilizzato per accumulare illecitamente un consistente patrimonio mobiliare e immobiliare nella disponibilità di un soggetto socialmente pericoloso.

In particolare, dalle attività di verifica fiscale eseguite dai militari calatini, è emerso che l’imprenditore palagonese avrebbe costituito diverse società con lo scopo di omettere tutti gli adempimenti imposti dalla normativa tributaria conseguendo una consistente evasione fiscale dell’ordine di milioni di euro sia con riguardo alle imposte dirette che all’Iva. Sulla base degli elementi raccolti nel corso delle indagini, documentati da numerosi provvedimenti emessi dalle autorità giudiziarie sul territorio, è stato possibile fornire al tribunale di Catania un solido quadro indiziario necessario per emettere il provvedimento ablativo poiché è risultato che il soggetto avesse accumulato il proprio patrimonio con proventi derivanti, anche in parte, da attività delittuosa.

All’esito delle indagini patrimoniali, condotte dalle fiamme gialle, è stata riscontrata una notevole sproporzione, pari a circa 2 milioni di euro, tra le fonti di reddito dell’uomo, del suo nucleo familiare e dei suoi conviventi e i beni acquisiti nell’arco temporale attenzionato. Risultanze che sono state positivamente valutate dal procuratore del tribunale di Caltagirone per l’avvio del procedimento di applicazione delle misure di prevenzione, consentendo al tribunale etneo di emettere in prima istanza un provvedimento di sequestro e, successivamente, a seguito del contraddittorio avviato con il proposto, un provvedimento decisorio di primo grado della confisca. Il provvedimento di confisca ha riguardato fabbricati e terreni per estensione di circa due ettari, quattro cavalli, due veicoli e quote societarie per un valore complessivamente stimato in oltre un milione e 500mila euro che in sede di sequestro erano già stati affidati a un amministratore giudiziario nominato dal tribunale di Catania.

Redazione

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