Pace tra Castelbuono e Isnello, sagra slitta a novembre Ma Catanzaro polemizza con Cicero: «Potevi telefonare»

Lieto fine tra Isnello e Castelbuono. Pace fatta dopo l’accusa a muso duro rivolta da Marcello Catanzaro a Mario Cicero per la promozione di un evento nello stesso fine settimana della Sagra dei Sapori d’autunno isnellese. Dopo una prima reazione del sindaco castelbuonese – evidentemente a caldo – che non aveva inteso commentare il lungo post del collega in cui veniva tacciato di non fare sistema e che aveva risposto “no” alla richiesta di spostare la manifestazione sul valore dell’asino, Cicero ricerca e trova un logico compromesso, posticipando l’evento a novembre.

Si rivolge direttamente ai cittadini di Isnello ricordando che ha sempre riconosciuto «le peculiarità culturali, sociali ed economiche delle due realtà che hanno permesso di collaborare per decenni». Nelle parole di Cicero c’è la preoccupazione che l’episodio potesse segnare una rottura nel legame fra i paesi: «Chi ha il compito di governare – scrive – dovrebbe soppesare le azioni che si mettono in atto, valutandone le ricadute nei rapporti politici e sociali». Secondo Cicero infatti, quello verificatosi è stato solo un disguido, ben lungi dal compromettere i rapporti fra le comunità; inoltre altre manifestazioni si svolgono in contemporanea nel circondario, mentre l’evento Castelbuono Porte aperte era stato inserito da tempo nel calendario unico presentato a giugno scorso.

A conferma che non ci fosse alcuna intenzione malevola da parte dell’amministrazione Castelbuono, Cicero rammenta alcune iniziative e impegni di corresponsabilità che hanno segnato il percorso di entrambi i comuni: la piscina aperta, la Fondazione Gal Hassin, il progetto del Museo Civico, l’inserimento nel circuito Club Med. «La comunità di Castelbuono ha sempre lavorato affinché la crescita economica, sociale e culturale delle Madonie, fosse un processo condiviso sia dalle forze sociali che dalla politica […] invece, vi invito a fare alcune considerazioni su quale futuro possiamo dare alle nostre comunità: quali percorsi dobbiamo condividere insieme, per dare una speranza alle stesse».

Non è soddisfatto però Marcello Catanzaro che non nasconde le sue rimostranze verso il collega, svelando un sottile retroscena: prima di denunciare pubblicamente i fatti tra i due sarebbe intercorsa una chiamata, che non aveva raggiunto l’obiettivo desiderato e che aveva determinato la pubblicazione sul profilo Facebook del Comune di Isnello la lettera di accusa: «Il fatto che nel tuo comunicato ti rivolgi ai cittadini di Isnello e non al loro sindaco che ti aveva scritto (dopo due giorni di ostinato silenzio) lo trovo di cattivo gusto, come di cattivo gusto è stato il “muro” che hai alzato durante la conversazione che abbiamo avuto due giorni fa e che ha determinato la pubblicazione sul profilo Facebook del Comune di Isnello della mia lettera». 

Sofia D'Arrigo

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