Ancora violenza all’interno di uno dei presidi ospedalieri del Catanese, dove la cronaca racconta spesso di congiunti dei ricoverati che vanno in escandescenza, anche per motivi banali, aggredendo sia verbalmente che fisicamente personale medico e paramedico. L’ultimo episodio è avvenuto questa mattina a Paternò, intorno alle 10, all’interno del reparto di ortopedia dell’ospedale Santissimo Salvatore. Il figlio di una donna ricoverata dentro la struttura sarebbe venuto alle mani – forse per qualche parola di troppo – con un infermiere di 58 anni in servizio nel reparto. Quest’ultimo avrebbe avuto la peggio – probabili traumi ad un braccio – finendo per rivolgersi al pronto soccorso.
A fornire i dettagli dell’accaduto è Giuseppe Spampinato, direttore sanitario del distretto sanitario Ct2 dell’Asp di Catania. Il dirigente, informato dell’accaduto, ha avuto un lungo colloquio coi medici del reparto di ortopedia per ricostruire l’increscioso episodio. «Apriremo un’inchiesta interna per capire cosa sia realmente successo», dice Spampinato a MeridioNews, specificando che nessuno avrebbe avuto gravi conseguenze «anche se il dipendente dell’ospedale si è fatto registrare in pronto soccorso ed è stato sottoposto a radiografie». Spampinato ha avuto modo di ascoltare sia la vittima che il presunto aggressore: «Il presunto aggressore si dice costernato per l’accaduto ed è pronto a chiudere la questione con una stretta di meno – aggiunge – l’inchiesta comunque sarà aperta nella speranza che non ci siano responsabilità del personale relativamente agli obblighi nei confronti dei malati in loro custodia». Il direttore sanitario si augura che si tratti solo di un momento di tensione tra un familiare in apprensione per il congiunto ricoverato ed il personale «che magari, a causa di carenze, si trova sotto pressione e reagisce in malo modo».
Nonostante il susseguirsi di aggressioni dentro l’ospedale di Paternò, Spampinato getta acqua sul fuoco: «Guardando a numeri e gravità dei fatti, le aggressioni non sono aumentate rispetto al passato, purtroppo siamo davanti ad un malcostume che si verifica un po’ dappertutto. Non credo – conclude il direttore sanitario – che si siano motivi di particolare allarme, almeno per quel che riguarda il nostro territorio non ci sono stati episodi eclatanti».
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