Una lettera inviata a papa Francesco per dire no alla possibile chiusura dei cinque reparti dell’ospedale Giglio di Cefalù. A scriverla sono state 700 famiglie del comprensorio. Nella città normanna arrivata anche una lettera di pieno sostegno scritta dalle sorelle francescane di Tusa, comune del messinese. «Caro Papa Francesco, chi ti scrive è una comunità di 700 famiglie che da 15 anni è devota alla tutela della salute di un grosso bacino di territorio che comprende le Madonie e i Nebrodi (circa 650 mila persone)», queste le parole iniziali contenute nelle lettera. «Questa nostra vocazione – scrivono – è stata violentemente deturpata in circa 15 minuti, periodo nel quale abbiamo appreso che avremmo dovuto sospendere drasticamente questa missione nei confronti del nostro prossimo. Tutto ciò – proseguono i dipendenti – addolora profondamente le nostre coscienze poiché ci rende vani nel porre un aiuto sia sanitario che umanitario nei confronti della gente che ci circonda. Siamo oltre 40 comuni – dicono – Da noi non si può più nascere, alleviare le sofferenze o tentare con l’aiuto di nostro Signore, di allungare la vita».
«Conosciamo tantissima gente di Tusa e dei paesi vicini – hanno scritto le sorelle – che sono stati ricoverati ed efficacemente curanti anche nei reparti che ora si dovrebbero chiudere. Se quei reparti fossero strutture fantasma inefficienti, inefficaci si potrebbe giustificare e avvalorare un simile taglio. Ma così non è. Tutt’altro». Nel frattempo, in queste ore, nell’ambito di una riunione nella sala San Gabriele dell’ospedale Giglio, indetta dal comitato Sostenitori del Giglio, si cerca di programmare, insieme a tutti i rappresentanti delle associazioni, le azioni da porre in essere a difesa del nosocomio programmate per mercoledì e giovedì.
L’assessore alla Salute Baldo Gucciardi, attraverso un comunicato stampa, ha dichiarato che: «L’ipotesi di rimodulazione della rete ospedaliera della Regione Siciliana necessitava di successivi passaggi democratici sui territori ed ovviamente dei passaggi istituzionali nella commissione parlamentare e nella Giunta di Governo. A tal fine, si sta innanzitutto provvedendo in queste ore ad un ulteriore approfondimento tecnico tra gli uffici dell’assessorato della salute e i direttori generali delle aziende sanitarie e ospedaliere. Ritengo indispensabile un ulteriore approfondimento sereno con le organizzazioni sindacali, con i territori, i sindaci, i consigli comunali, i parlamentari, con la rappresentanza della sanità privata e con la Giunta regionale, affinché si possano superare le criticità riscontrate e meglio costruire uno strumento di programmazione che deve mirare ad aumentare la qualità dell’offerta sanitaria. È peraltro in corso una seria e leale interlocuzione con i livelli istituzionali del governo del Paese, affinché insieme si possano tempestivamente superare le criticità evidenziate in questi giorni».
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