Sciopero ma al contrario per i 23 giardinieri dell’Orto botanico a Palermo, licenziati dall’università il 10 dicembre scorso. Oggi il gruppo di lavoratori stagionali è al lavoro, dopo un’assenza di un mese, per dare un segnale della loro presenza alla città e chiedere la stabilizzazione del rapporto di lavoro, che va avanti in forma precaria, per alcuni da quasi trent’anni.
Il presidio si è svolto all’interno del giardino di via Lincoln, e da domani l’azione di protesta si svilupperà su due fronti: un gazebo esterno per dare informazioni sullo stato di agitazione e un gruppo che presidierà i viali interni dell’Orto botanico con in mano zappette, forbici, palettine e rastrelli, per portare avanti operazioni colturali necessarie in questa stagione come la manutenzioni delle collezioni in vaso, pulizia e travasi.I giardinieri, il cui compito nel 2014 è stato interrotto in anticipo, alla 127sima giornata lavorativa e non più alla 179sima giornata come negli anni passati, è in attesa dell’avviamento al lavoro. L’anno scorso hanno cominciato le attività di cura del giardino il 3 marzo: quest’anno si aspetta ancora di conoscere il capitolo destinato alle attività stagionali.
L’università dovrebbe contribuire pagando ai 23 giardinieri 101 giornate di lavoro. Il resto potrebbero arrivare da Comune e Regione. «Con il numero delle giornate che ci assegnano, a luglio metà dei lavoratori ha già finito – dice la Cgil – E’ il risultato della mancanza di volontà politica, dopo che sul precariato si sono costruite carriere».
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