Orlando: «Modificheremo Ztl per sottrarla a giudizio Tar» Si parte entro luglio, fra due settimane assemblea cittadina

Dimensioni e tariffe confermate con alcuni correttivi per residenti e lavoratori ma soprattutto una nuova stagione di dialogo con la cittadinanza e il Consiglio comunale per varare un provvedimento che abbia finalmente un ampio consenso e «mandare in cantina una brutta pagina della storia di Palermo fatta da brutte manifestazioni di incivili». Insomma, la Ztl a Palermo si farà «assolutamente», possibilmente entro luglioAll’indomani della sentenza del Cga, favorevole al netto di alcuni rilievi, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando traccia la strada per la Ztl bis e spara a zero contro i ricorrenti, ringraziando i giudici di appello per una sentenza «straordinaria» che ha ribaltato in parte – senza bocciarlo del tutto, anzi – il giudizio del Tar annullando la sospensiva ottenuta in prima istanza da «quattro anime morte e vergini sbiadite» (così li ha definiti citando il filosofo francese Emmanuel Mounier) che «fanno teatrino a piazza Pretoria per raccattare quattro voti».

Il Professore, affiancato dalla giunta compatta e al gran completo – non sarà più solo l’assessore alla Mobilità Giusto Catania a metterci la faccia – ha dato vita ad uno show in conferenza stampa prendendosela un po’ con tutti: con il Tar, che sarebbe andato oltre i suoi limiti, con le associazioni di categoria, i cui rappresentanti «non rappresentano nessuno», e con quella parte di città «che vive ancora nell’arretratezza ed è restia all’innovazione». Il sindaco però ha mantenuto il riserbo su come sarà la nuova Ztl («Su costi e dimensioni il Cga non ha fatto obiezioni») limitandosi ad annunciare che a metà giugno ci sarà un’assemblea cittadina, probabilmente alla Fiera del Mediterraneo, incentrata non solo sulle norme di limitazione alla circolazione ma su tutti gli interventi a tutela dell’ambiente con l’ausilio di tecnici dell’Arpa e professori universitari: l’acquisto di altri autobus a metano, gli arredi per le aree pedonali, le tre nuove linee di tram, il piano regolatore e l’istituzione di navette gratuite dell’Amat che collegheranno undici parcheggi. Dopodiché a luglio l’amministrazione presenterà una nuova ordinanza a Sala delle Lapidi.

La strategia è chiara: uccidere la vecchia Ztl modificandola anche solo «di un punto e virgola» per sottrarre il provvedimento al giudizio di merito «di questo Tar» – atteso per novembre – rendendolo in pratica nullo. La strada sarà la ricerca di un consenso allargato a tutta la cittadinanza: «Non commetteremo più l’errore di organizzare assemblee particolari con le singole associazioni che non rappresentano nessuno – puntualizza Orlando -. Noi vogliamo disperatamente cambiare gli stili e la qualità della vita di Palermo ponendo al centro della vivibilità il tema della salute e dell’ambiente. Rispetto a questo quadro generale la Ztl è un dettaglio. Il nostro obiettivo non è pedonalizzare via Maqueda o il Cassaro ma cambiare la mentalità: la mobilità in questa città non deve dipendere dalla proprietà di una macchina. Le targhe alterne rappresentano la logica dell’emergenza che noi non possiamo accettare, saranno abolite una volta che partirà la Ztl».

«Voglio esprimere grande apprezzamento per l’ordinanza del Cga, da amministratore e da giurista – insiste il primo cittadino -. Vorrei averla scritta io. È un’ordinanza che tiene insieme la dimensione nazionale e l’autonomia locale, respinge l’istanza di sospensiva di primo grado e conferma per la parte giuridica le scelte dell’amministrazione. Non c’erano assolutamente le ragioni per sospendere e non sono stati minimamente toccati gli atti del consiglio comunale e della giunta». Poi la stoccata al Tar: «Il Cga ha confermato che c’è un problema di smog basandosi sui dati dell’Arpa e non su notizie di stampa. Il Tar è andato oltre perché non c’era un danno irreparabile: nell’ordinanza cautelare non si possono precostituire le ragioni del giudizio di merito. A Palermo valgono le stesse regole del resto d’Italia e questa ordinanza dice che l’amministrazione si è mossa per stroncare il costo sociale dei comportamenti individuali». Poi un nuovo, durissimo attacco ai ricorrenti «che hanno fatto perdere quattro mesi alla città. Al di là delle mascherate ignobili, degli insulti personali e di meschinerie di una brutta politica che non ci appartiene, noi abbiamo un progetto ambizioso di cambiamento di questa città. L’interesse dei singoli non può prevaricare su quello della collettività. Qualcuno ci chiederà perché non abbiamo fatto altro – conclude -, ma le opposizioni sono normali quando fai qualcosa: in dieci anni di Cammarata nessuno si è opposto perché niente è stato fatto».

«Questa ordinanza – si limita a dire l’assessore Catania – ristabilisce che la priorità della tutela della salute, dell’ambiente e dei monumenti non può essere prevaricata dal diritto alla mobilità individuale. L’altro elemento determinante che il Cga pone è che le scelte individuali non possono avere ricadute sulla collettività». 

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