«Si comincia con proclami e con slogan, con l’utilizzo accorto della propaganda, per preparare il terreno culturale ai provvedimenti formali. La storia ci insegna che le dittature, quelle che di populista non hanno nulla perché sono contro tutti i popoli e contro tutti i deboli, cominciano sempre prima con le parole, con atteggiamenti populisti e poi con i provvedimenti legislativi. Cominciano sempre con l’identificazione di un nemico, ieri l’ebreo e oggi il migrante, in ogni caso il ‘diverso’, per poi colpire tutti i deboli e coloro che non si allineano col e al potere». A dirlo è il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, che torna ancora una volta a criticare la politica del neo ministro dell’Interno, Matteo Salvini.
«Oggi, nel giorno in cui si conferma la bufala del legame fra Ong e trafficanti e mentre il mondo ricorda i rifugiati e coloro che sono morti sfuggendo a guerre e miseria – prosegue il primo cittadino -, quella cifra di 34.361 vittime delle frontiere d’Europa ricorda a tutti noi che non possiamo girarci dall’altra parte, che gente come Salvini per il ruolo istituzionale che ricopre può provocare effetti destabilizzanti per la democrazia e i diritti perché prima ancora che con leggi e atti formali con le sue parole e i suoi atteggiamenti mortifica valori di accoglienza e cultura dei diritti».
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