Due delicate operazioni di bonifica dai residuati bellici inesplosi sono state portate a termine nei giorni scorsi nelle acque antistanti Trapani e nei pressi di Gela (in provincia di Caltanissetta) dai palombari del gruppo operativo subacquei (Gos) del comando subacquei e incursori della marina militare. A Trapani è stata fatta brillare una mina navale, nei pressi di Gela sono state recuperate munizioni.
L’intervento più impegnativo condotto dai palombari della marina distaccati presso il nucleo sminamento difesa antimezzi insidiosi (Sdai) di Augusta è stato quello compiuto a Trapani su una mina navale ormeggiata tipo II, di fabbricazione italiana, che faceva presumibilmente parte di un campo minato posto a difesa del porto durante il secondo conflitto mondiale. La mina, adagiata sul fondo ma ancora perfettamente funzionante nonostante i decenni passati in mare, costituiva un serio pericolo per la navigazione. Per la sua neutralizzazione, è stato necessario sollevare l’ordigno dal fondo mediante l’uso di una particolare rete idonea al trasporto delle mine a urtanti e, successivamente, trasferirlo in una zona sicura, dove è stato fatto brillare.
Nei press di Gela sono stati recuperati e neutralizzati sette proiettili da 105 millimetri americani e 400 munizioni di armi portatili, tutti risalenti alla seconda guerra mondiale. Gli interventi d’urgenza degli specialisti della marina militare, la cui attività è stata richiesta dalle prefetture di Caltanissetta e Trapani, sono stati effettuati grazie alla segnalazione di cittadini di Gela e a seguito della scoperta dei proiettili e delle munizioni fatta dal cacciamine Alghero della marina militare nell’ambito di un’attività specialistica di controllo dei fondali di Trapani.
(Fonte: Ansa)
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