Orchestra Falcone Borsellino ancora in stallo «Bianco risponda ai bambini di S. Cristoforo»

Nella vicenda della ricerca di un luogo per le prove dei ragazzi dell’orchestra Falcone Borsellino di San Cristoforo non si è ancora udita una voce: «A tutt’oggi non abbiamo avuto notizie del sindaco Enzo Bianco, che è il principale interlocutore». È quanto sostiene Alfia Milazzo, presidentessa della fondazione La città invisibile e creatrice del gruppo musicale. Da luglio i locali parrocchiali attigui alla chiesa di San Cristoforo non sono più agibili e alla ripresa delle attività i piccoli musicisti – provenienti dal quartiere storico, ma non solo – sono rimasti senza sede. I membri della fondazione e i genitori hanno da subito indicato nell’ex cinema Midulla – un centro culturale comunale abbandonato – il luogo più adatto per le attività e hanno trovato un interlocutore nell’assessore al Patrimonio Giuseppe Girlando.

Purtroppo la proposta avanzata – la sala Papotto di via Zurria, un auditorium dentro gli edifici in cui si trova la prima municipalità – secondo i volontari non è adeguata per una serie di motivazioni, che vanno dalla difficoltà nello spostamento all’inaccessibilità dei locali negli orari pomeridiani. «L’assessore Girlando, in buona fede, ha cercato di trovare una soluzione – spiega Milazzo – Ma dal lato del patrimonio. Non dei servizi sociali». L’azione del titolare dell’assessorato, sostiene la presidentessa della fondazione, è limitata dai poteri derivati dalla sua delega. «La competenza del sindaco, invece, è trasversale. Proprio perché si tratta di una situazione che riguarda diversi settori».

I piccoli dell’orchestra Falcone Borsellino hanno trovato sostegno da diverse parti. Politiche e non solo. «Ci appoggiano componenti della maggioranza e dell’opposizione, consiglieri di municipalità, ma anche dipendenti del Comune e i docenti delle scuole», elenca Milazzo. Dal canto suo, la fondazione, «non appartiene a nessuna forza politica, abbiamo a che fare con dei minori – sottolinea – Lo stiamo facendo per i bambini e per il quartiere di San Cristoforo». Quello lanciato, assicura, «non è un appello manipolato. Stiamo sostenendo una campagna per il riconoscimento dei diritti dei bambini. Non si deve fare un favore a La città invisibile».

«Girlando ha fatto quanto poteva, non è responsabile della mancata risposta del Comune. E non è un atto di piaggeria nei suoi confronti – tiene a precisare Milazzo – In questa storia manca l’interlocutore principale ai quali i bambini si sono rivolti. Chiedo al sindaco di rispondere ai ragazzi di San Cristoforo».

Carmen Valisano

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