Oratorio coltiva orto per andare alla Gmg «Guadagnati 700euro, ne servono 15mila»

Maturano i limoni dell’orto e, con essi, anche il sogno dei ragazzi e delle ragazze dell’oratorio di San Nicola: volare in Polonia per la Giornata mondiale della gioventù (Gmg). Sono 25 e il viaggio, in tutto, costa 15mila euro. L’idea per raggranellare la somma è stata dedicare il loro tempo libero a coltivare un agrumeto abbandonato, per poi vendere la frutta e la verdura prodotte. «Se c’è la volontà di realizzare un sogno, un modo per riuscirci lo si trova sempre», dice il parroco Stefano Panebianco. 

Lo chiamano Orat-Orto: oratorio ed orto, insieme. L’oratorio è quello della parrocchia di San Nicolò, una frazione di Acicatena. Orto lo è diventato un campo di circa 6400 metri quadrati (un campo di calcio ne misura 7400) di proprietà della diocesi e di cui nessuno si occupava più da anni. «Era pieno di erbacce. Arance, mandarini e limoni marcivano sui rami», spiega il sacerdote. A giugno l’idea di prenderlo in gestione, curarlo e dargli uno scopo: «Finanziare le attività dell’oratorio. E la partecipazione alla Gmg, da luglio, è il solo obiettivo», spiega il prete. Il progetto ha presto ottenuto il via libera della curia. 

A promuovere per primi il viaggio a Cracovia, dove ha sede l’appuntamento organizzato dal Vaticano, sono stati i giovani dell’oratorio: «Incontrare papa Francesco e vivere insieme ai miei amici quei giorni sarà un’esperienza unica», dice Paola, 14 anni. Raccogliere la cifra necessaria è però una sfida ambiziosa. Eppure, un’impresa ritenuta impossibile è già compiuta:  «Un agronomo ci aveva detto che il campo era irrecuperabile». Nonostante ciò, a turno, ragazzi e ragazze hanno lavorato all’orto: «Almeno due volte a settimana – continua Paola – Lo studio ci ha limitati, ma la volontà ci ha aiutati».

Nel campo, ripulito e seminato, crescono o cresceranno presto anche pesche, albicocche, olive, prugne, uva, melograni; ma pure fave, patate, cipolle, finocchi, lattuga. Il raccolto viene venduto al Mercato del contadino, che si tiene ogni domenica finita la messa. «I parrocchiani sanno del nostro progetto e sono sempre generosi», dice padre Stefano. Ma finora, nel salvadanaio, ci sono poco più di settecento euro. Ne servono 21 volte tanto entro luglio, il mese in cui avrà inizio la Gmg. Fortuna, o provvidenza, vuole «che a breve maturino i limoni, circa 5mila chili», prevede il prete. 

Dalla vendita delle lumie – come questi agrumi vengono chiamati in dialetto catanese – l’oratorio spera di ricavare almeno 500 euro. Ma non basteranno a coprire neanche una singola quota del viaggio, stimata in 620 euro. I conti non tornano, ma non scoraggiano: «Nessuno dei miei ragazzi resterà a casa», promette il sacerdote. Finito l’inverno sarà tempo di raccogliere altri frutti, e le strategie di marketing cambieranno: «Ci stiamo organizzando per portare i nostri prodotti anche al di fuori della parrocchia», nei Comuni e nelle frazioni limitrofe ad Acicatena. 

A contribuire alle spese per la Gmg saranno anche altre attività che si svolgono all’interno dell’oratorio. «C’è un centro di stampa digitale, sempre gestito dai ragazzi e dalle ragazze, che elabora progetti e li realizza sia per privati che per aziende», aggiunge padre Stefano. Un progetto – come pure l’Orat-Orto – che, avviato prima della Gmg, proseguirà anche dopo. «Sono spazi che servono ad abituare i giovani al lavoro – specifica il sacerdote – Danno loro la giusta mentalità, e trasmettono valori come onestà, rispetto e precisione. Tutti indispensabili per il loro futuro successo lavorativo».