Cronaca

Ballarò, mercato coperto nel degrado prima ancora di essere aperto. Ripulito da consiglieri di opposizione

Doveva essere il simbolo della rinascita di Ballarò, avrebbe dovuto segnare la regolarizzazione del mercato storico e il fiore all’occhiello di piazzetta del Carmine. A un paio d’anni dal suo completamento, però, il mercato coperto di Ballarò non solo non è mai stato consegnato alla città e al quartiere, ma è ormai diventato centro di degrado e vera e propria discarica. Complice anche un bando per l’assegnazione delle postazioni ai mercatari inspiegabilmente ritirato.

A pulirlo, per quanto possibile, ci hanno pensato in prima persona i consiglieri comunali di Progetto Palermo, Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Oso e Gruppo Misto, in pratica l’intera opposizione fatto salvo per il gruppo di Fabrizio Ferrandelli, sempre più vicino a fare il salto di barricata e schierarsi al fianco del sindaco Roberto Lagalla, che al momento deve affrontare non poche difficoltà provenienti dalla sua maggioranza.

«L’abbandono e il degrado in cui è stato ridotto il mercato coperto di Ballarò hanno un solo e unico responsabile: il sindaco Lagalla e la sua giunta – dicono i consiglieri-spazzini – Il Bando pubblico per attribuire le 41 concessioni è stato emanato sotto quest’amministrazione, a dicembre del 2022, e poi dalla stessa bloccato. Recentemente anche il segretario generale ha sostenuto la piena legittimità del Bando. Intanto piazza del Carmine e il suo mercato coperto sono stati depredati e trasformati in discarica, dove ci si droga, prostituisce e dorme».

«È poi assurdo che un’opera pronta – mancano solo i lavori di rifinitura – non possa essere consegnata al Comune che non è pronto ad affidarla ai mercatari – proseguono i consiglieri di opposizione – Per queste ragioni oggi ci siamo ritrovati all’interno dell’area del cantiere e, insieme ai responsabili della ditta appaltatrice, abbiamo avviato una pulizia straordinaria della zona. All’interno abbiamo trovato di tutto: dalle carte di identità, patenti e bancomat a siringhe e una zona con materassi e teli, dove trascorrono la notte ragazze e ragazzi vittime del crack».

Gabriele Ruggieri

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