Dodici milioni di euro. È il patrimonio confiscato dalla polizia di Catania e riconducibile a Massimo Leonardi e alla moglie Daniela Strano. I due sono stati arrestati – assieme ad altre 18 persone – nel corso dell’operazione Revenge 4 il 19 luglio 2009. A coordinare l’inchiesta è la Direzione distrettuale antimafia di Catania.
La coppia è accusata di traffico di droga aggravato per aver favorito il clan Carateddi. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Leonardi – cognato di Alessandro Bonaccorsi, ritenuto elemento di spicco della famiglia mafiosa – avrebbe avuto diversi compiti all’interno del gruppo. Il suo ruolo avrebbe previsto dalla ricerca di clienti al controllo dei componenti, fino alla gestione della piazza dello spaccio. La moglie, invece, avrebbe fatto da contabile e custode del denaro, ricevendo in cambio uno stipendio fisso.
Dai controlli delle forze dell’ordine è emersa la forte disparità tra i redditi dichiarati dai coniugi e il loro tenore di vita. Per acquistare terreni e appartamenti – tra i beni oggi confiscati – i due avrebbero utilizzato denaro contante. Somme ritenute il guadagno dell’attività di spaccio. Già nell’agosto 2010 Massimo Leonardi e la moglie di Bonaccorsi, Bruna Strano, sono stati trovati in possesso di quasi 800mila euro, oltre a numerosi oggetti preziosi.
Nel provvedimento di oggi rientrano due società – la Metal ferrosi e la Giada immobiliare -, 15 tra auto e camion, quattro terreni e sette edifici, conti correnti bancari e postali. Per Massimo Leonardi e Daniela Strano è stata disposta la sorveglianza speciale.
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