«Alla domanda sul perché del male e della sofferenza non riusciamo a riusciamo a dare molte risposte». Sono le prime parole di padre Enzo Algieri dal pulpito della chiesa di Santa Barbara, a Paternò, gremita per i funerali di Cinzia Palumbo (35 anni) e dei suoi figli Daniele e Gabriele (sei e quattro anni). Sono le vittime del proposito omicida di Gianfranco Fallica, 34 anni, marito e padre, che li ha uccisi prima di togliersi la vita a sua volta nella notte tra venerdì e sabato scorsi. Oggi nella cittadina paternese è lutto cittadino e in tutti gli edifici comunali sono state esposte le bandiere a mezz’asta. Fuori dalla chiesa, decine di palloncini mentre sulle bare bianche – una a destra e l’altra a sinistra della bara della madre – sono stati poggiati due peluche.
A parlare in chiesa anche il sindaco Nino Naso: «È una delle settimane più brutte per la nostra comunità». Mentre gli investigatori si concentrano sulle cause del triplice omicidio e successivo suicidio, l’ipotesi che prende corpo è quella della depressione da parte di Fallica. Una condizione dell’uomo che, in un primo momento, era stata esclusa dalle persone a lui vicine. «Questa vicenda – sostiene padre Algieri – deve insegnarci a essere più attenti nei confronti del prossimo. Perché in un periodo in cui abbiamo tanti mezzi di comunicazione, forse alcune cose non riusciamo a dirle». «La città oggi piange tutta – interviene Nino Naso – E ancora non si riesce a dare una spiegazione a queste bare bianche. In questo momento doloroso dobbiamo stare tutti uniti».
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