Omicidio Mazzè, svolta nelle indagini Altri due arresti, in azione gruppo di fuoco

Nuova svolta nelle indagini sull’omicidio del boss mafioso Franco Mazzè, ucciso lo scorso marzo nel quartiere Zen. La Polizia ha arrestato oggi due fratelli, Stefano e Gaetano Biondo, rispettivamente di 53 e 46 anni. Secondo gli investigatori si tratta di altri due componenti del commando che la mattina del 29 marzo scorso, in pieno giorno, a distanza ravvicinata e quasi a bruciapelo, davanti a decine di testimoni terrorizzati, freddò a colpi di pistola Mazzè, raggiunto da almeno otto colpi di arma da fuoco calibro 9.

Dopo l’arresto di uno dei responsabili, eseguito a distanza di due giorni dall’omicidio, le indagini dei poliziotti della Sezione Omicidi della locale Squadra Mobile sono proseguite senza sosta, «nonostante il clima di omertà che regna nel quartiere» spiegano gli investigatori. In carcere per l’omicidio era già finito Stefano Biondo, scarcerato, però, dal Riesame che ritenne il quadro probatorio insufficiente, e Fabio Chianchiano, reo confesso del delitto. Ma la sua versione (agli inquirenti disse di aver agito da solo) non ha convinto i pm. Gli uomini della sezione omicidi della Squadra mobile insieme a quelli della squadra investigativa del commissariato San Lorenzo hanno continuato così a raccogliere prove, attraverso indagini tradizionali, ma anche accertamenti di natura balistica per la ricerca di residui da sparo e ascoltando i numerosi testimoni presenti al momento dell’agguato. Il gip Luigi Petrucci ha così emesso il provvedimento di custodia cautelare in carcere richiesto dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo.

Secondo la ricostruzione dei fatti degli investigatori a guidare l’auto sulla quale viaggiava il gruppo di fuoco era proprio Stefano Biondo, mentre il fratello Gaetano spalleggiava Fabio Chianchiano al momento dell’omicidio e della sparatoria contro l’abitazione di largo Benedetto Cutrugli. Dalle indagini è emerso, inoltre, un tampon kit positivo effettuato sulla mano destra di quest’ultimo, poche ore dopo l’omicidio.

Redazione

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