Starebbero puntando sull’infermità mentale gli avvocati di Giuseppe Pecoraro, reo confesso dell’omicidio di Marcello Cimino, bruciato vivo la notte tra il 10 e l’11 marzo mentre dormiva in un ricovero di fortuna, sotto i portici della Missione San Francesco, a Palermo. I legali dell’assassino, che secondo quanto raccontato avrebbe ucciso per gelosia, hanno raccolto i referti medici rilasciati al loro cliente. Pecoraro, in passato, avrebbe sofferto di problemi psichici e crisi depressive e per mesi avrebbe assunto psicofarmaci per la terapia. I difensori chiederanno di poter far visitare l’assistito, che è detenuto, da un consulente che ne accerti le capacità mentali.
Pecoraro, arrestato dalla polizia poche ore dopo il delitto, fu ripreso durante l’omicidio da una telecamera di videosorveglianza. L’uomo ha confessato, raccontando agli inquirenti di aver agito perché Cimino insidiava la sua compagna. La confessione è stata ripetuta davanti al gip che ha convalidato l’arresto e disposto il carcere rigettando la richiesta dei legali in passato, avrebbe sofferto di problemi psichici e crisi depressive e per mesi avrebbe assunto psicofarmaci per la terapia. La confessione è stata ripetuta davanti al gip che ha convalidato l’arresto e disposto il carcere rigettando la richiesta dei legali di trasferire l’uomo in una struttura sanitaria per persone con problemi psichici.
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