Omicidio allo Zen, Fermato Chianchiano Uomo appartenente al clan dei Lo Piccolo

Uomo già noto alle forze dell’ordine, considerato uomo di spicco della famiglia Lo Piccolo, per gli inquirenti era l’armiere del boss Sandro Lo Piccolo oltre che considerato il referente della famiglia mafiosa all’interno dello Zen. Fabio Chianchiano, 50 anni,  gestiva infatti il pizzo e il traffico di cocaina e marijuana.

Nel 2008, dopo alcuni mesi di latitanza, era stato arrestato nell’ambito dell’operazione Addio Pizzo 4, che aveva portato in carcere altre dieci persone, affiliate al mandamento di San Lorenzo, accusate di estorsioni e associazione di stampo mafioso. Chianchiano fu però assolto, le accuse contro di lui, le rivelazioni di pentiti come Franzese, non bastarono per farlo condannare.

Durante la notte l’uomo è stato fermato nell’ambito dell’indagine sull’omicidio di Franco Mazzè assassinato allo Zen da due killer che gli hanno sparato in testa. Il provvedimento di fermo è stato firmato dal pm Gery Ferrara. Al momento a Chianchiano non è contestato formalmente il reato di omicidio ma i reati di tentato omicidio e possesso illegale di armi. Sembra che prima del delitto abbia avuto una violenta lite con la vittima.

Non è ancora chiaro il movente dell’omicidio, quel che è certo è che Chianchiano è considerato uomo di spicco del quartiere e che Mazzè nel 2014 era stato fermato con altre 13 persone. Le ipotesi di reato contestate erano di associazione a delinquere di stampo mafioso, tentata estorsione, violenza privata aggravata ed estorsione aggravata. Gli investigatori, anche grazie alle intercettazioni telefoniche avevano portato alla luce un giro di estorsioni, messe a segno da soggetti che imponevano agli abitanti dei padiglioni ed alle attività commerciali della zona il pagamento di una somma di denaro, gestivano direttamente l’assegnazione delle case popolari attraverso un mercato parallelo ed illegale, interferivano su ogni iniziativa di tipo economico-imprenditoriale. Forse il movente sta proprio nella gestione degli affari.

Marta Genova

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