Un albero vivente dove memoria e speranza si uniscono contro le guerre e in favore della pace. Oltre 150 persone oggi pomeriggio hanno preso parte al Merry Christmas Palermo 2015, il flash mob natalizio per riunire i palermitani in un momento collettivo di gioia ma anche di raccoglimento. Secondo gli organizzatori, infatti, «l’albero vivente si nutre del calore umano» e quindi quale occasione migliore per regalare alla cittadinanza un momento di pausa e riflessione durante il trambusto delle feste natalizie rivolgendo un pensiero alle vittime delle guerre. Giunta alla sua seconda edizione e nata da un’idea di numerose associazioni, l’iniziativa è dedicata alla città e si ispira a progetti simili diffusi in Europa e realizzata in Italia solo a Milano. Nei giorni scorsi l’invito ad accendere l’albero di Natale vivente è stato rivolto su Facebook e, grazie al tam tam sul social, la proposta ha avuto notevole diffusione, raggiungendo semplici cittadini ma anche numerose associazioni che hanno dato il proprio contributo per realizzare insieme l’albero umano più luminoso della città.
«L’idea – racconta Sergio Benanti, uno dei promotori dell’iniziativa assieme ai ragazzi dell’associazione #LaLaPa, Balarm e Turista a Palermo) – nasce dal desiderio di offrire un augurio originale alla città e ai palermitani. Ma è stata anche l’occasione per lanciare un messaggio di pace rivolgendo un pensiero alle vittime di guerre, come quelle morte in Siria o uccise durante gli attentati che hanno colpito Parigi». L’iniziativa, quindi, si è svolta sulla scalinata del Teatro Massimo grazie alla collaborazione della direzione che ha dato il proprio benestare. Alle 16.30 in punto, le persone hanno estratto i propri cellulari e acceso le luci dell’albero. «Questa è la seconda iniziativa che realizziamo – aggiunge – e anche stavolta abbiamo cercato di coinvolgere il maggior numero di persone per dare nel nostro piccolo un contributo».
In realtà molti dei partecipanti sapevano già del flash mob, come Marilena contattata su Facebook da uno degli organizzatori e che si è offerta spontaneamente di reggere la stella idealmente posta all’apice dell’albero. Ma tante altre persone sono state coinvolte grazie ai volontari che chiedevano l’aiuto dei passanti. «In qualche modo – prosegue – cerchiamo di sensibilizzare l’opinione pubblica, sfruttando un simbolo della città, il Massimo, per attrarre le persone. Qui, infatti, ci troviamo in una zona centralissima di Palermo chiusa al traffico ma la cittadinanza non la sente propria. Ci auguriamo che la gente tragga spunto da ciò che realizziamo. Abbiamo organizzato più di venti eventi dal 2014 a oggi, flash mob, mostre d’arte e altre iniziative. Al di là del tema di oggi – conclude – è anche un modo per avvicinare le persone a sentire la città come propria».
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