Olivella nella morsa di spaccio, rifiuti e movida selvaggia Un residente: «La sera abbiamo paura di tornare a casa»

Piazzetta Angelina Lanza è dedicata a una poetessa figlia di Giuseppe Damiani Almeyda, l’architetto del Teatro Politeama, e ospita il collegio di Santa Maria all’Olivella, un paio di locali e una lavanderia self service. Un angolo del centro storico apparentemente quieto e silenzioso che tuttavia sintetizza tutte le contraddizioni del quartiere Olivella: investimenti immobiliari e incuria, lavoro e rifiuti, illegalità e voglia di riscatto. Si è discusso di tutto questo, ieri,  al secondo appuntamento con il Consiglio in Strada della Prima Circoscrizione presieduta da Massimo Castiglia che ha debuttato alla Vucciria

Basta guardarsi attorno per farsi un’idea. Di fronte al collegio di suore una fila di cassonetti semivuoti. Accanto l’immancabile catasta di materassi e mobili abbandonati dai soliti ignoti, noncuranti delle telecamere di videosorveglianza installate all’esterno di un condominio in corso di ristrutturazione. E poi automobili posteggiate dappertutto, tanto che durante l’incontro si parla del progetto di pedonalizzazione della piazzetta «purché siano previsti alcuni stalli per i residenti», chiede un abitante della zona. 

All’assemblea pubblica partecipano il vicesindaco e assessore all’Ambiente Sergio Marino, il consigliere comunale di Sicilia Futura Ottavio Zacco, il presidente Castiglia e buona parte del consiglio di zona (incluso il vicepresidente Antonio Nicolao), una quarantina fra residenti e commercianti, un funzionario Rap, membri del Comitato Olivella-Monteleone-Lanza, un insegnante di pugilato della Palestra Popolare Palermo del Centro Sociale ExKarcere, la preside della scuola Francesco Ferrara.

Pezzi di una comunità che non soffre i picchi di degrado di Vucciria e Ballarò ma che denuncia gli spaccati di inciviltà e invivibilità specialmente delle ore serali e notturne: spaccio e consumo di droga in bella vista e spesso fin dal pomeriggio, alcol, discariche abusive, sporcizia, sosta selvaggia, viabilità a volte caotica. In primavera qualche residente è arrivato a pagare i vigilantes privati per mantenere l’ordine durante la movida. Tutto questo a due passi dal rinato Museo Salinas e dalla Chiesa di Sant’Ignazio col suo oratorio. Di fronte a piazzetta Lanza c’è il Palazzo delle Poste di via Roma. Insomma, siamo in pienissimo centro.

Ad accendere la miccia la preside del Ferrara, Eliana Romano: «È una vergogna che la mia scuola sia ospitata nei locali di un edificio in affitto. Ed è così da 60-70 anni: con tutte queste risorse pubbliche si faceva prima a costruirne una ex novo. All’istituto si accede da una stradina in cui le auto transitano e posteggiano su entrambi i lati in barba a tutti i divieti, non ci sono rastrelliere e le ambulanze non possono entrare. Qualche giorno fa un ragazzo si è sentito male e sono dovuta scendere personalmente a bloccare le auto per far passare i barellieri. Non abbiamo neppure una palestra, per fare educazione fisica i ragazzi devono andare all’oratorio di Sant’Ignazio, che non è neanche così vicino. Voglio una scuola dignitosa con spazi e divieti rispettati».

Per la verità un impianto nelle vicinanze ci sarebbe ma è abusivoÈ la Palestra Popolare Palermo nei locali dell’ex convento di San Basilio, per il quale esiste da anni un progetto comunale di riqualificazione mai andato in porto. «Rispetto al passato in questa zona si lavora», racconta l’istruttore di pugilato Luigi Spera che la sera presta gratuitamente qualche ora del suo tempo per insegnare l’arte dei guantoni ai ragazzi del quartiere. «Cinque anni fa abbiamo occupato e recuperato questo spazio aprendo subito un tavolo di trattativa col Comune, prima con l’assessore Catania e ora con l’assessore Mattina, per far riconoscere la nostra associazione sportiva dilettantistica».

Poi lancia l’idea: «Visto che la scuola Ferrara non ha una palestra, perché non regolarizzare la nostra posizione così che la preside possa portare gli alunni da noi per le ore di educazione fisica?». La struttura, chiarisce Spera, «non ha problemi di agibilità. All’epoca Cammarata c’è stato un tentativo di sgombero mentre con questa amministrazione il dialogo non è mancato ma il progetto finora è rimasto sulla carta. Lo sport è un diritto di tutti. Preferirei vedere i ragazzi in palestra che sdraiati per strada alle cinque del pomeriggio già strafatti». Per rendere concreta la proposta però prima il Consiglio comunale dovrebbe approvare un regolamento sui beni comuni.

Anche Stefano Tortorici del comitato Olivella, nonché proprietario di una parte del Palazzo Fileti-Sammartino, conferma che «negli ultimi anni gli investimenti nel quartiere sono aumentati ma c’è un enorme problema di sicurezza con alcuni pub e locali, non tutti, che vendono alcol fuori orario e ai minorenni. E la raccolta differenziata sembra sempre sul punto di partire ma non parte mai». 

Dello stesso parere il presidente del comitato Mario Varvaro: «Il problema dell’ordine pubblico è preoccupante, in questo quartiere ci sono atti di vandalismo, spaccio e consumo di droga, consumo di alcool senza regole e a tutte le ore, auto danneggiate, lanci di bottiglie, perfino il lancio di una bicicletta. L’occupazione del suolo pubblico da parte di alcuni locali si va sempre più espandendo. A volte non possiamo neanche uscire da casa perché gli ingressi sono bloccati dalle auto. Chiediamo un cronoprogramma di interventi con date precise, senza vaghe promesse. Il divertimento a Palermo va programmato nel rispetto di tutti e qui non c’è programmazione ma tutto è lasciato all’iniziativa personale».

Che le notti dell’Olivella non siano fatte per dormire lo dice anche uno dei residenti intervenuti all’assemblea, Giuseppe Romano: «Soprattutto nei weekend i miei figli hanno paura di rientrare a casa perché la gente qui si lancia addosso le bottiglie e perfino i cassonetti. Molti locali rispettano le regole ma altri no. So che c’è un progetto di pedonalizzazione ma l’isola pedonale non significa in automatico che i problemi spariscono». Francesca Leone è co-proprietaria di Freschette BioBistrot «o di quel che ne rimane – dice sconsolata -. Ho subito due furti e diversi danni. Sono contenta di vedere i rappresentanti dell’amministrazione ma chiedo ai residenti e ai commercianti di essere più uniti. Non siamo mai scesi in piazza tutti insieme contro i vandali che ci danneggiano, siamo sempre stati soli. Dobbiamo ribellarci».

«Un incontro quello di ieri a piazzetta Angelina Lanza, dentro il quartiere Olivella, ricco di buoni propositi da parte dei tanti residenti e commercianti, i quali hanno espresso il desiderio di collaborare e attivare insieme all’amministrazione un percorso Comune, che pratichi rilancio culturale, sociale ed economico del quartiere – dice Castiglia in una nota -. Molte le proposte, e ancor di più le sinergie che si possono creare tra scuole, musei, centri sociali autogestiti, residenti, commercianti e comitati civici spontanei presenti all’Olivella. I problemi sono come sempre tanti ma affrontarli insieme senza semplificare è la vera soluzione. L’obiettivo delle assemblee dentro il quartiere, con chi lo stesso lo vive e lo tutela, è quello di promuovere un percorso di partecipazione attiva con tutti gli attori coinvolti. Prossimo Consiglio in Strada a Piazza Colajanni sul percorso di formalizzazione del Mercato del Baratto dall’Albergheria».

La movida selvaggia, dunque, finisce ancora una volta nel mirino. Per il vicesindaco Marino «ormai è un problema più serio dei rifiuti ma la repressione non basta, dobbiamo educare i cittadini e i nostri figli. Non è un problema che si risolve dall’oggi al domani, ci vorranno anni: oggi (ieri per chi legge, ndr) siamo pochi e i soggetti che abbandonano i materassi domani lo faranno ancora. Anche i vigili urbani sono in difficoltà e da soli non riescono a controllare tutto. Per questo è stato istituito un tavolo istituzionale con Prefettura e Questura che ha già ottenuto alcuni risultati alla Vucciria. Contro la piaga degli ingombranti abbiamo destinato 35 vigili in più e cinque telecamere civetta mobili ma non abbiamo le risorse per mettere telecamere ovunque come molti ci chiedono».

Novità potrebbero arrivare per i commercianti nelle prossime settimane. Per i quartieri più frequentati dai giovani è allo studio un’ordinanza «che metta ordine nel sistema delle autorizzazioni», annuncia Marino, mentre in commissione Attività Produttive, presieduta da Zacco, è stata approvata una modifica dell’articolo 5 del regolamento comunale sul commercio che interviene sull’apertura di nuovi locali: «Non possiamo riempire il centro storico di pub, serve un freno. E si deve far partire la differenziata prima possibile». Presto potrebbe aprirsi un altro fronte sui dehors: il 31 dicembre scade il regolamento provvisorio approvato tre anni fa e la commissione intende chiedere all’amministrazione una proroga di sei mesi in attesa di approvare un testo definitivo, altrimenti dall’1 gennaio tutti i ristoratori con un dehors rischiano di essere multati. 

Gaspare Ingargiola

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