IL RICHIAMO ALLA FINE DELLA ‘GUERRA DEI TRENT’ANNI’ NON E’ CAUALE. PERCHE’ IN QUELL’OCCASIONE, NEI TAVOLI DELLE TRATTATIVE, CI FURONO VINCITORI E VINTI. BISOGNERA’ CAPIRE QUANTO SARANNO DISPOSTI A ‘PERDERE’ I ‘PUPARI’ DEL GOVERNO CROCETTA. LA PARTITA SI GIOCA SUI FONDI DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE E DELLE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO
Agosto è ormai alle spalle. Per il Governo regionale di Rosario Crocetta è stato un mese tumultuoso. In questi trenta giorni l’esecutivo ha perso di tutto. Ha lasciato per strada una dirigente generale – la dottoressa Anna Rosa Corsello – che reggeva ben due dipartimenti: Formazione e Lavoro. Con molta probabilità, lascerà per strada l’attuale assessore Nelli Scilabra, che ne ha combinate di tutti i colori. A cominciare dalla pessima gestione dei tirocini formativi. Ma ha perso, soprattutto, la poco credibilità politica che gli restava, agli occhi delle altre forze politiche e di tanti siciliani.
Persino due alleati strategici come Lino Leanza (Articolo 4) e Totò Cardinale (Democratici e Riformisti per la Sicilia) sono oggi molto critici con il Governo. Anche loro chiedono una svolta.
Oggi torna a riunirsi la direzione regionale del PD. Dicono che i ‘pupari’ del Governo regionale – il senatore Giuseppe Lumia e il ‘capo’ di Confindustria Sicilia, Antonello Montante – avrebbero dato il via libera a un rimpasto. Un via libera un po’ tardivo, perché ormai sono in tanti, dentro l’area del Partito Democratico che si rifà alle posizioni dei cosiddetti cuperliani, a considerare troppo compromessa la situazione.
I renziani siciliani – gli unici in grado di condizionare pesantemente Crocetta e Lumia – vorrebbero sancire, oggi, una sorta di ‘Pace di Wesfalia’, dopo la ‘Guerra dei trent’anni’ in corso del PD siciliano. Ma qualcuno ha fatto notare che anche a Wesfalia ci furono vincitori e vinti, battuti sui tavoli delle trattative.
Davide Faraone ha mandato avanti la vicesegretaria regionale, Mila Spicola, che ha parlato, senza mezzi termini, di un azzeramento della Giunta. Baldo Gucciardi lascerebbe il posto di capogruppo all’Ars (ovviamente per andare a fare l’assessore regionale). Pur di trovare la ‘quadra’ la presidenza dell’Ars è stata invitata a mettere in ‘palio’ la vicepresidenza di Sala d’Ercole, che non andrebbe più – come dovrebbe essere – ai grillini, ma entrerebbe come posta in palio per gli equilibri della nuova maggioranza.
La partita, in ogni caso, non è facile. Perché Lumia e Montante – che in questa possibile ‘Pace di Wesfalia’ sono quelli che dovrebbero perdere qualcosa – avrebbero accettato di perdere, ma fino a un certo punto.
Il problema non riguarda solo gli assessorati – che sono già comunque un problema – ma la gestione complessiva del potere in Sicilia. Lo stesso annuncio che Marco Lupo si accinge a lasciare, dopo anni di lungo e incontrastato ‘regno’ la poltrona di direttore ‘megagalattico’ del dipartimento Acqua e Rifiuti è un segnale importante.
Lupo dovrebbe andare a fare il direttore del’Autorità portuale di Palermo, che ingloba anche Termini Imerese. ‘Operazione’ che è già stata intercettata e che, forse, è alla base dello sgambetto – consumatosi a Sala d’Ercole nell’ultima sessione legislativa – ai fondi per l’interporto di Termini Imerese.
Sono tanti gli osservatori che ricordano che non è la prima volta che una direzione regionale del PD si carica di ‘attese escatologiche’ che, poi, i ‘pupari’ del Governo regionale ‘bruciano’, dando mandato a Crocetta di cominciare a sentirsi “imbarazzato davanti a un PD che chiede solo posti in Giunta”.
Questa volta, però, i ‘pupari’ della Giunta – come già ricordato – scontano qualche difficoltà in più.
Intanto il ‘casino’ sui flop day, che potrebbe diventare ingestibile se i giovani disoccupati avvieranno i ricorsi contro un bando che ha escluso, a priori, i ragazzi che non vanno sulla rete. Questa, come abbiamo già ricordato, è una spada di Damocle che potrebbe creare seri problemi al Governo (leggere un’azione di risarcimento da parte della Corte dei Conti).
Accanto ai problemi del flop day c’è anche la presa di posizione dei renziani, di fatto l’ultima sponda dei ‘pupari’ del Governo Crocetta dentro il PD. Sponda alla quale Lumia e Montante non possono dire “no”.
Bisognerà capire, adesso, almeno due cose.
Primo: i cuperliani sono ancora interessati a rilanciare l’azione di un Governo regionale che è ormai inviso alla stragrande maggioranza dei siciliani?
Secondo: quanto potere sono disposti a perdere i ‘pupari’ del Governo?
La partita si giocherà sui fondi europei, che sono gli unici soldi rimasti alla Regione. Per la cronaca, il Governo dovrebbe avere completato una seconda ‘operazione’ sul Fondo sociale europeo 2007-2013.
Ricordiamo che, su uno stanziamento di 2,1 miliardi di euro circa, 453 milioni di euro circa, quattro anni fa, sono stati depositati a Roma e stanno tornando con il cosiddetto ‘Piano Giovani’.
Da spendere, oltre ai 453 milioni del Piano Giovani – entro il 2015 (i due anni di proroga concessi dall’Unione europea) – rimangono circa 800 milioni di euro circa del Fondo sociale europeo 2007-2013. Ebbene, sembra che il Governo Crocetta ne abbia già dirottati a Roma altri 400 per farli ‘tornare’ il prossimo anno sotto forma di ‘Piano Giovani’ atto secondo.
A questi 400 milioni di euro che dovrebbero essere disponibili nel 2015 si dovrebbero aggiungere i fondi del ‘Piano Giovani’ atto primo non ancora spesi (tra questi ci sono i 100 milioni di euro del flop day).
Come si può notare, le risorse finanziarie non mancano. Ma sono tutte concentrate nei dipartimenti Formazione e Lavoro.
La dottoressa Corsello si è tirata fuori perché, con molta probabilità, si è rifiutata di avallare forzature amministrative temerarie (probabilmente non crede alle ‘coperture’ presso la Corte dei Conti e presso la magistratura ordinaria: e non le possiamo dare torto: se quello che ha combinato l’attuale Governo regionale con i fondi del Piano Giovani atto primo lo avesse fatto un Governo regionale di centrodestra a quest’ora avremmo assistito alla chiamata in causa di ‘Mafie bianche’ ‘rosse’ e ‘azzurre’… Invece con questo Governo non è successo nulla, almeno fino ad ora).
In ogni caso, la partita si giocherà su questi due dipartimenti. Con molta probabilità, i ‘pupari’ del Governo si terranno l’assessore al Lavoro e molleranno la Formazione (o anche viceversa). L’assessore Scilabra ormai dovrebbe essere ‘bruciata’.
Ma bisognerà trovare un nome che ‘garantisca’ tutti. Ovvero un assessore – probabilmente alla Formazione professionale – in grado di dialogare (e ‘garantire’) i ‘pupari’ e tutto il PD.
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