Oggi, 22 Luglio, nuova tappa peripatetico-politica della Giunta regionale di Rosario Crocetta. Il presidente e i suoi assessori sono attesi a Ragusa e a Vittoria. Ufficialmente, per parlare dei problemi economici delle due cittadine. Secondo i maligni, invece, il governatore proverà, con le solite promesse, a fare proseliti per il Megafono. Soprattutto a Ragusa.
La cosa è un po comica. Perché appena un mese fa, il presidente della Regione, in occasione delle elezioni comunali, si è più volte recato a Ragusa per sostenere un candidato che la base del Pd di questa città non ne voleva sapere di votare.
Il governatore, si sa, è un tipo particolare: non vuole nella sua Giunta politici che hanno già avuto esperienze nel passato – esperienza parlamentari e di Governo – ma quando si tratta di ingrossare le fila del suo Megafono non va tanto per il sottile: ha imbarcato lex Sindaco di Casteldaccia, Giovanni Di Giacinto, personaggio piuttosto ‘disinvolto’, designandolo addirittura capogruppo allArs. E non esita a intruppare ex democristiani.
Insomma, se cè da far crescere il Megafono, Crocetta nella ‘bisaccia’ mette tutto: anche il peggio del peggio della vecchia politica siciliana. Per il Governo, invece, fa lo schifiltoso: quello no, quello nemmeno, quellaltro ha già fatto lassessore, laltro ancora è stato, addirittura, un dirigente della Cisl e via continuando.
Ma il discorso di domani, a Ragusa, non verte tanto sulla doppia morale che Crocetta utilizza a seconda che si tratti della composizione Giunta regionale o di ingrossare le fila del Megafono.
Domani si assisterà a un paradosso. Domani il presidente della Regione andrà ad incontrare il nuovo Sindaco di Ragusa, il grillino Federico Piccitto. Dopo averlo avversato e combattuto in campagna elettorale in occasione delle recenti elezioni comunali, Crocetta lo va ad incontrare, fuori casa, cioè proprio a Ragusa.
Quale sarà il ragionamento di Rosario? Proviamo a indovinare. Sa che il Pd vuole entrare in Giunta, ma lui non ha alcuna intenzione di accontentarli. Sa che il Partito democratico non potrà rompere con lui e dovrà sopportarlo. Con loccasione, il nostro presidente va a Ragusa per cercare di riallacciare un mezzo rapporto con il Movimento 5 Stelle. Ovviamente in chiave anti-Pd.
I Comuni siciliani, si sa, sono quasi tutti al dissesto. Rosario farà quello che ha fatto già in otto mesi con messa Sicilia, dalla formazione profession ale ai precari: promesse, promesse, promesse.
In pratica, conscio che il Pd, a Sala d’Ercole , nella sessione legislativa estiva non gli farà sconti, il governatore verrebbe tornare ad accattivarsi le simpatie dei 14 parlamentari grillini. Cè già riuscito con i rifiuti: perché non provare con tutto il resto, cominciando dal Comune di Ragusa?
A Vittoria la strada di Rosario si annuncia invece in salita. Lì, come Sindaco, cè Pippo Nicosia, un esponente del Pd che, invece, la sa lunga. Il Sindaco di Vittoria, anzi, è il buono della famiglia. Ma accanto al Sindaco cè anche il fratello del Sindaco, che la sa ancora più lunga. Insomma tra le serre di Vittoria Rosario, al massimo, potrà raccogliere qualche pomodoro fresco, magari biologico: ma proseliti per il Megafono lì non ne dovrebbe fare.
A proposito di serre, abbiamo chiesto a qualche grosso agricoltore di Vittoria cosa pensano da quelle parti del mega impianto agro-fotovoltaico che il presidente Crocetta, il senatore Lumia e i russi sponsorizzano tra Gela e Butera. Glielabbiamo chiesto perché, da quelle parti, dovrebbero vedere la luce oltre 100 ettari di serre sui tetti delle quali dovrebbero sistemare i pannelli fotovoltaici.
Oltre cento ettari di serre significherebbe uno spaventoso aumento della produzione. Che affetti avrà questo mega impianto sulle serre di Vittoria? A questa domanda il nostro interlocutore si è messo a ridere: Dalle nostre parti nessuno crede a questa storia. Gli oltre cento ettari di nuove serre tra Gela e Butera, ci ha detto, sono una minchiata col botto.
In effetti, oltre cento ettari di serre, per giunta idroponiche – con le radici nellacqua e non nella terra – dovrebbero fare impallidire non soltanto i serricoltori di Vittoria e di Scicli, ma anche i produttori di pomodorino di Pachino. Invece tutti se la ridono.
Chissà, magari pensano che la vera partita, in questa storia, se la vogliono giocare con i milioni di euro del conto energia. E con i russi, con gli svizzeri. Chissà cosa stanno combinando Crocetta e Lumia con i pomodori russi fritti
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