Oggi all’Ars la legge sui forestali. E sulla nuova Giunta…

SI TEME CHE LO SCIPPO DI 20 MILIONI DI EURO ALLA CRIAS POSSA ESSERE IMPUGNATO. ENTRO DOMANI SERA CROCETTA DOVREBBE VARARE IL NUOVO GOVERNO. NON MANCANO GLI INTERROGATIVI. AL PD DOVREBBE ANDARE O LA FORMAZIONE O LA GESTIONE DI ACQUE E RIFIUTI

L’appuntamento è per stamattina a mezzogiorno. Se non interverranno novità, l’Ars dovrebbe esaminare e approvare a tamburo battente il disegno di legge sui forestali, ovvero lo scippo di 20 milioni di euro dal fondo di rotazione Crias. Soldi che dovrebbero essere utilizzati per pagare gli operai della Forestale rimasti scoperti (19 milioni circa) e il Ciapi di Priolo (un milione di euro).

Una legge che, come racconta in altra parte del giornale un parlamentare di Sala d’Ercole ‘navigato’ come Riccardo Savona potrebbe essere a rischio di impugnativa da parte dell’Ufficio del Commissario dello Stato.

Prima della votazione di questa legge il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, dovrebbe mettere a disposizione dell’Aula il decreto con la revoca dei dodici assessori della Giunta di Rosario Crocetta. Ieri, infatti, la presidenza dell’Ars ha cambiato l’ordine dei lavori parlamentari dando per scontato che l’atto di revoca sarebbe arrivato stamattina. E così dovrebbe essere.

Oggi la conferenza dei capigruppo dovrebbe calendarizzare la mozione di sfiducia al presidente della Regione presentata dal Movimento 5 Stelle e dal centrodestra. Mozione che dovrebbe essere respinta da Sala d’Ercole la prossima settimana, se è vero che PD e Crocetta avrebbero raggiunto l’intesa sulla nuova Giunta.

Sul nuovo Governo nel PD non tutti i pareri sono unanimi. C’è chi dice che domani sera la nuova Giunta sarà varata. C’è chi, invece, sostiene che la ricomposizione del Governo non sarà veloce.

Se dovesse dipendere da Crocetta e dai ‘pupari’ del Governo, tutto si dovrebbe chiudere con l’ingresso di due assessori dell’area Cuperlo del PD. Magari affidandogli l’assessorato al Turismo e il Territorio e Ambiente, mettendo fuori Michela Stancheris e Gerratana.

Dubitiamo, però, che il PD – che non a caso ha chiesto l’azzeramento della Giunta – si accontenterà degli assessorati che Crocetta e i suoi ‘pupari’ intendono a offrire al segretario regionale, Fausto Raciti: magari il Turismo e il Territorio e Ambiente.

Insomma, se Raciti si dovesse accontentare solo di questi due posti nel Governo, senza chiedere l’azzeramento – e quindi la ridiscussione della linea politica e del programma di Governo – avrebbe fatto un buco nell’acqua.

E’ evidente che il PD dovrà per forza di cose mettere in discussione un po’ tutto: la gestione dei Beni culturali, della Formazione professionale, delle politiche Lavoro, dell’acqua e dei rifiuti. E altro ancora.

Lo scenario è meno semplice di quanto appare. Al PD dovrebbero andare almeno quattro assessorati: uno ai renziani, uno a Giuseppe Lupo e due ai cuperliani. La partita si giocherà su quattro caselle che dovrebbero contribuire a cambiare la sostanza del Governo.

Sotto questo profilo la gestione dell’assessorato all’Economia da parte di Maurizio Agnello è stata deludente. Clamoroso l’accordo al ribasso, firmato a Roma da Crocetta con il Governo nazionale, che ha distrutto le finanze regionali.

Crocetta ha rinunciato, a nome della Sicilia, a contenziosi pari a circa 5,4 miliardi di euro. Il tutto in cambio di 550 milioni di euro che non sono mai arrivati perché il Governo Renzi non li ha mai erogati. Su questo scandalo l’assessore Agnello e Lupo non sono mai intervenuti, dimostrando di non avere la forza e la determinazione politica per opporsi a Crocetta (o – e sarebbe peggio! – dimostrando di pensarla come Crocetta!).

Insomma all’Economia servirebbe un assessore in grado di non farsi dettare l’agenda politica da Crocetta e dai ‘pupari’ del Governo. E soprattutto in grado di dire “No” a Roma.

L’assessorato al Lavoro è gestito da Giuseppe Bruno, messo lì da Davide Faraone, tra i big dell’area renziana siciliana.

Bruno, si racconta, si sarebbe ‘permesso’ di dire più di una volta “no” a Crocetta e, soprattutto, ai ‘pupari’ del Governo. Per la prima volta da quando si sono ‘impossessati’ della Regione il governatore e i ‘pupari’ hanno trovato un assessore che non li ha nemmeno presi in considerazione.

Si racconta che Crocetta e i ‘pupari’ vorrebbero tanto sbattere fuori dalla Giunta Bruno per dare un segnale agli altri futuri assessori del PD: ma dubitiamo che Faraone gliela darà vinta a Crocetta e compagni, perché passerebbe per sconfitto.  

Un’altra partita importante si giocherà sulla Formazione professionale, che il senatore Lumia non sembra intenzionato a mollare. Sarà costretto a non confermare l’assessore Nelli Scilabra (che andrebbe in un altro assessorato per cercare di aggirare la mozione di censura che pende sul suo capo a Sala d’Ercole), ma dovrebbe mettere un proprio sodale.

Se Crocetta, Lumia e i ‘pupari’ non molleranno la Formazione, dovrebbero rinunciare all’assessorato all’Energia, che gestisce acqua e rifiuti. E qui ci sarà da ridere, perché acqua e rifiuti sono il centro degli affari – non esattamente ‘trasparenti’ – di personaggi che, in forza di tante ‘protezioni’, non sono abituati a non mollare la presa.

Per essere chiari, i cuperliani del PD non sono di ‘muso dolce’, come si usa dire dalle nostre parti. E questo non piacerebbe affatto ai munnizzara della Sicilia che oggi fanno il bello e il cattivo tempo, massacrando i Comuni.

Concludendo: se Raciti non riuscirà a strappare a Crocetta, Lumia e ai ‘pupari’ del Governo o la Formazione, o la gestione di acqua e rifiuti – magari per accontentarsi dei soli Beni culturali – uscirà sconfitto da questo passaggio politico.

Quanto alle altre forze politiche, un cambiamento dovrebbe interessare i Drs di Totò Cardinale, che dovrebbe sostituire la Furnari. Mentre Articolo 4 e l’Udc dovrebbero riconfermare le deleghe e gli assessori in carica.

Poi, si sa, in politica può succedere di tutto…      

 

Giulio Ambrosetti

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