L’appuntamento è per oggi, a Palermo, nei saloni di villa Niscemi. Di scena, il consiglio regionale dell’Anci Sicilia, l’Associazione Nazione dei Comuni Italiani che nella nostra regione è guidata da Leoluca Orlando, sindaco di Palermo. All’ordine del giorno i rapporti, sempre più difficili, tra i sindaci dell’isola e la politica, nazionale e regionale. Si parlerà dei tagli del governo Renzi – i fondi Pac, da 500 a 600 milioni di euro -, ma anche di precari, crisi finanziaria, trivellazioni e la gestione dei rifiuti.
I fondi Pac, Piano di azione e coesione
L’argomento centrale saranno i fondi europei destinati alle Regioni del Sud che erano stati riprogrammati dall’ex ministro Fabrizio Barca. Con l’obiettivo di impiegarli per il risanamento dei centri storici, per gli impianti sportivi e, soprattutto, nel sociale: anziani, minori e infanzia. Soldi che il Governo Renzi, con la scusa dei ritardi nella spesa, ha dirottato in favore delle imprese, che in maggioranza sono del Centro Nord Italia. Tanti distretti socio-sanitari della Sicilia hanno già programmato l’utilizzazione di questi fondi. Ciò significa che i Comuni siciliani ai quali il governo Renzi, di fatto, sta togliendo queste risorse finanziarie si rivolgeranno alla giustizia, dando vita a contenziosi.
Va ricordato che i fondi Pac che l’esecutivo nazionale sta tagliando al Sud (3,5 miliardi di euro in tutto il Mezzogiorno e, come già accennato, 500-600 milioni di euro alla sola Sicilia) avrebbero dovuto sostituire le risorse della legge nazionale sulle attività sociali n. 328, che è stata decurtata – sempre dal governo Renzi – di due terzi. Di fatto, il governo nazionale sta tagliando le risorse finanziarie all’infanzia, agli anziani e minori del Sud.
I fondi Pac si legano a doppio filo alla questione finanziaria. Quasi tutti i Comuni dell’Isola, oggi, sono con in bilanci in rosso. Sono 25 i Comuni che hanno già dichiarato il dissesto. E altri 25 stanno per dichiararlo. Non solo. In queste condizioni di grande difficoltà, i Comuni debbono affrontare la bomba di circa 24mila precari che lavorano nei municipi, in molti casi, da 20-25 anni. Quest’anno il governo regionale ha stanziato 270 milioni di euro per il Fondo del precariato. Ma ne ha erogati circa 80. Costringendo i Comuni a pagare gli stipendi dei precari con scoperture di tesoreria. Che succederà il prossimo anno a questi 24mila precari? Dove sono finiti i 190 milioni di euro che il governo Crocetta non ha erogato?
Le trivellazioni e la gestione dei rifiuti
Le indagini via terra e via mare alla ricerca di idrocarburi sono un’altra operazione pilotata dal governo Renzi. Un tema che vede, ancora una volta, su fronti opposti, il governo Renzi e i sindaci siciliani. A favore dei petrolieri il presidente del Consiglio dei ministri; in difesa dei territori – soprattutto del mare – i primi cittadini. Questi ultimi hanno già protestato contro le trivellazioni e, forse, oggi, annunceranno altre iniziative di protesta. La gestione dei rifiuti, infine. Altro tema caldo. Sul quale è più volte intervenuto il presidente dell’Anci Sicilia e sindaco di Palermo Leoluca Orlando, che non ha risparmiato critiche al governo regionale. Il primo cittadino del capoluogo dell’isola ha più volte stigmatizzato gli sprechi che accompagnano la gestione di questo settore. Una sorta di disorganizzazione organizzata che, alla fine, in questi anni, è servita soltanto a indebitare i Comuni siciliani, in molti casi verso i titolari di discariche private.
La posizione del governatore Rosario Crocetta
In due di queste vicende – scippo dei fondi Pac e trivelle – spiccano due anomalie rappresentate dal governo regionale di Rosario Crocetta. Che, invece di difendere i sindaci e i territori siciliani, nicchia (nel caso del taglio dei fondi Pac) o si schiera addirittura con il governo nazionale (nel caso delle trivelle). Il tema, come si può notare, è piuttosto complesso. E riguarda i rapporti tra i territori e i parlamentari nazionali. Del resto, proprio su questo tema, sono di questi giorni le polemiche sollevate dal vice presidente di Anci Sicilia, Paolo Amenta che, in occasione della visita di Renzi a Catania, non ha esitato a criticare il sindaco della città etnea Enzo Bianco che sui fondi Pac – al pari di tanti altri dirigenti del Pd siciliano, a cominciare dal segretario regionale del partito Fausto Raciti – ha osservato un religioso silenzio. Proprio ieri, in difesa di Enzo Bianco è intervenuto il sindaco di Trecastagni Giovanni Barbagallo, naturalmente del Pd.
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