Obiezione, la protesta de Le rebeldesse Volantini contro una farmacia del centro

Un’azione di protesta nei confronti di una farmacia che si rifiuta di vendere la pillola del giorno dopo (Norlevo). A compierla, durante le festività natalizie, alcune attiviste del collettivo Le rebeldesse. Che denunciano: «Nel 2015, in una grande città come Catania ci sono ancora farmacisti che esercitano l’obiezione di coscienza, non vendendo il contraccettivo di emergenza». Un comportamento che nasce da motivazioni etico-religiose e che si scontra con alcune novità recenti. Vale a dire la modifica del bugiardino di Norlevo prima e la commercializzazione – senza prescrizione medica – della cosiddetta pillola dei cinque giorni dopo poi, che fanno di fatto decadere il diniego di vendita professato da alcuni professionisti. 

La manifestazione di dissenso delle attiviste de Le rebeldesse si è svolta tramite l’attacchinaggio di alcuni volantini sul muro esterno di una nota farmacia del centro storico, nei pressi di via Vittorio Emanuele. Dove «sappiamo per esperienza che il personale non vende i farmaci per la contraccezione definita dell’ultimo minuto», racconta il gruppo. Che ha impiegato quasi due mesi, andando di farmacia in farmacia, per mappare quali di queste negano alle richiedenti la vendita della pillola del giorno dopo. Un’attività che permette a Le rebeldesse di realizzare anche un documento che «possa aiutare le donne in difficoltà a sapere preventivamente dove andare a cercare Norlevo senza avere problemi», spiega il collettivo. Che precisa: «In una copertura che comprende via Etnea, via Antonino di Sangiuliano, via Gabriele D’Annunzio, viale Libertà, via Umberto, via Plebiscito, via Garibaldi, via Vittorio Emanuele e il quartiere periferico di Librino soltanto quella in zona piazza Cutelli non ci ha venduto il farmaco». 

L’attività commerciale in questione, qualche mese fa, interpellata da MeridioNews sulla vendita di Norlevo aveva risposto così: «Non la vendiamo e nemmeno la ordiniamo». Nei giorni scorsi, sui muri esterni del negozio, i volantini recitavano: «Farmacista non devi obiettare, la nostra volontà devi rispettare», «Scrutinio: farmacista bocciato», e «Siamo tutti bravi con l’utero delle altre». A questo proposito la farmacia replica: «Siamo a conoscenza dell’accaduto ma sappiamo che i volantini sono stati affissi anche in alcune sedi dell’università di Catania». Senza però entrare nel merito del proprio presunto diniego di vendere il contraccettivo. Le rebeldesse promettono che questa è solo la prima di molte azioni di protesta. Anche perché «siamo nate come collettivo per combattere prese di posizione del genere. All’inizio eravamo solo in cinque e poi, con il passare del tempo, siamo diventate più», raccontano. E sul volantinaggio aggiungono: «Sappiamo che i manifesti sono stati staccati il giorno dopo, ma noi abbiamo segnato la farmacia con un simbolo tramite una bomboletta di vernice a spray». 

Cassandra Di Giacomo

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