Oasi Troina, riparte il focolaio: 27 pazienti sono positivi Sindaco: «Circoscritto a un reparto, stanno tutti bene»

«La situazione non è allarmante come in primavera, i pazienti stanno bene e il focolaio è circoscritto a un reparto». Predica calma il sindaco di Troina Fabio Venezia, dopo la conferma di una serie di contagi all’interno dell’Ircss Oasi, la struttura sanitaria in cui durante la prima ondata della pandemia si registrarono circa 150 casi di positività tra i pazienti e soprattutto sei decessi. 

«Adesso i positivi sono 32, dei quali 27 pazienti – dichiara Venezia a MeridioNews -. Gli altri sono operatori e addetti alla manutenzione. Le loro condizioni sono buone, nessuno richiede cure ospedaliere e o è già qualcosa». Tra marzo e aprile, si discusse molto di come il virus fosse entrato in una struttura che ospita tantissimi soggetti fragili con patologie spesso gravi. Il governo regionale commissariò la struttura e poco dopo Troina divenne zona rossa. Lecito dunque chiedersi cosa sia accaduto stavolta. «L’attenzione è rimasta alta e c’è un’area adibita a triage in cui vengono effettuati i test rapidi – continua Venezia -. Purtroppo esistono i falsi negativi e il personale che si occupa della struttura inevitabilmente ha contatti con l’esterno, è chiaro che il virus sia arrivato da fuori».

Il numero elevato di contagi, tuttavia, non dovrebbe portare a misure estreme come quelle prese mesi fa, quando i sanitari che lavorano nella struttura si posero in quarantena all’interno di un immobile di proprietà dell’Oasi, nel tentativo di ridurre l’ulteriore diffusione dei contagi e, al contempo, evitare di portare nelle proprie case il virus. «Non è un’azione in programma, la situazione non è preoccupante come allora», assicura il primo cittadino. Venezia, dopo avere contratto il virus in una forma non lieve, è di nuovo in quarantena. «Mia moglie è risultata positiva, ma sta bene. Sto seguendo ciò che succede in paese da casa. Al momento, oltre ai casi all’Oasi, a Troina ci sono 48 positivi».

Simone Olivelli

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