Soltanto questione di tempo e a Catania torneranno a pieno regime i parcometri per la sosta a pagamento negli stalli blu. Nei mesi scorsi Amts, l’azienda metropolitana trasporti e sosta, aveva pubblicato il bando di gara per la fornitura di 240 colonnine di ultima generazione, per un importo complessivo di un milione e 340mila euro oltre Iva. Raggiunto il termine per partecipare, lo scorso 5 luglio si è tenuta la seduta in cui sono state svelate le offerte pervenuta alla società partecipata nata dalla fusione per incorporazione di Amt e Sostare. Ad avere la meglio, stando a quanto emerge dal verbale, è stata la società Flowbird Italia, con sede a Milano. Decisivo un ribasso rispetto alla base d’asta del 41 per cento, corrispondente a un importo di poco superiore a 700mila euro.
Nella graduatoria sono state superate la veneta AD.EL, che aveva proposto un ribasso del 28,20 per cento pari a 947mila euro, e laIEM Sps Italia, con sede a Genova. Per quest’ultima l’offerta prevedeva un ribasso del 6,60 per cento per un importo totale di un milione e 232mila euro. La proposta di aggiudicazione a Flowbird, unica ditta a partecipare alla seduta, è stata messa nero su bianco dal presidente della commissione Antonio Garozzo.
I servizi di Flowbird e i parcometri sono attivi in decine di città in Italia e all’estero, con dispositivi all’avanguardia per quanto riguarda rispetto dell’ambiente e tecnologia. A Como, lo scorso anno, sono state istallate 60 colonnine touch screen. L’azienda in Sicilia, come emerge consultando il sito web ufficiale, è già presente con i propri servizi in cinque comuni: Adrano, in provincia di Catania, Priolo Gargallo, in provincia di Siracusa, Caltanissetta, Canicattì e Agrigento. La società a cui verrà affidato il servizio da Amts non si dovrà occupare soltanto della fornitura ma anche dell’installazione al terreno. C’è poi il capitolo relativo alla gestione con il servizio di centralizzazione dei dati e di hosting.
A Catania, in passato, i parcometri sono stati anche l’obiettivo di vandali e ladri. Decine di colonnine sono state fatte saltare in aria per recuperare i soldi contenuti all’interno e soltanto alcuni dispositivi sono stati sostituiti con l’aggiunta di coperture in ferro per evitare ulteriori furti. Sugli atti di vandalismo è invece aleggiato il sospetto di un certo fastidio da parte delle zoccolo duro dei parcheggiatori abusivi, specie in alcune zone della città e dopo l’introduzione del biglietto notturno nelle aree della movida.
Su Flowbird c’è anche un aneddoto legato a una procedura, aperta nel 2018 davanti al Garante della privacy, per la gestione dei dati personali degli automobilisti a Roma per conto di Atac, l’agenzia del trasporto autoferrotranviario del Comune capitolino. Stando a quanto registrato dal Garante il servizio di parcheggio, mediante l’inserimento della targa da parte degli automobilisti, non sarebbe coinciso con una adeguata attenzione nei confronti della protezione dei dati degli utenti. Il 22 luglio dello scorso anno, come si legge nell’ordinanza di ingiunzione nei confronti di Flowbird, è stata disposta una sanzione pecuniaria di 30mila euro. Decisamente meno salata rispetto a quelle a Roma Capitale e Atac, rispettivamente 800mila e e 400mila euro.
Riceviamo e pubblichiamo dall’avvocato Alberto Bandi per Flowbird Italia Srl: Nell’articolo è scritto che “Su Flowbird c’è anche un aneddoto legato a una procedura, aperta nel 2018 davanti al Garante della privacy, per la gestione dei dati personali degli automobilisti a Roma per conto di Atac, l’agenzia del trasporto autoferrotranviario del Comune capitolino. Stando a quanto registrato dal Garante il servizio di parcheggio, mediante l’inserimento della targa da parte degli automobilisti, non sarebbe coinciso con una adeguata attenzione nei confronti della protezione dei dati degli utenti. Il 22 luglio dello scorso anno, come si legge nell’ordinanza di ingiunzione nei confronti di Flowbird, è stata disposta una sanzione pecuniaria di 30mila euro. Decisamente meno salata rispetto a quelle a Roma Capitale e Atac, rispettivamente 800mila e e 400mila euro”. Il giornalista lascia intendere che il dato personale (targa delle autovetture) non sia adeguatamente “protetto” dai parcometri di Flowbird Italia Srl, come si dedurrebbe dal provvedimento del Garante per la Protezione dei Dati Personali. Ciò non risponde al vero. Infatti, il Provvedimento del Garante della Privacy richiamato non muove alcuna contestazione a Flowbird Italia Srl in ordine alla sicurezza dei sistemi informativi dei parcometri con riferimento alla conservazione dei dati personali; al contrario gli agenti della Guardia di Finanza, aliquota Privacy, che hanno svolto l’istruttoria, hanno apprezzato la sicurezza dei parcometri. Detto Provvedimento, invero, si è limitato a constatare che Atac Spa non aveva predisposto la nomina a Responsabile del Trattamento dei Dati in favore di Flowbird Italia Srl. Questo, nonostante più volte Flowbird Italia Srl avesse formalmente chiesto ad Atac Spa di nominarla. Purtroppo, Flowbird Italia Srl ha pagato per l’inerzia di Atac Spa e, più a monte, di Roma Capitale. La sicurezza del parcometro e dei sistemi di gestione del dato, peraltro certificati anche secondo le normative bancarie PCI-DSS, sono parte integrante dell’offerta tecnologica proposta da Flowbird e non vi è alcun rischio di diffusione dei dati personali (targa) degli utenti.
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