Un’altra strage del mare emerge dai racconti dei migranti giunti il 30 aprile a Pozzallo e ascoltati ieri dalla polizia. I soccorritori hanno recuperato due cadaveri, ma i morti sarebbero dai 20 ai 30. I superstiti, trasportati al porto ragusano dalla nave militare spagnola Numancia, hanno ricostruito le fasi della drammatica traversata e, sulla base delle loro dichiarazioni, è stato arrestato il presunto scafista, un 23enne del Mali, Yosuf Thiarè.
Il gommone è partito dalla Libia nella notte del 29 aprile carico di persone, circa 130, ma i primi problemi si sarebbero verificati quasi subito. I migranti giunti in Sicilia raccontano che solo uno dei veri trafficanti libici è salito inizialmente sul mezzo. Tuttavia, ad appena qualche centinaio di metri dalla spiaggia da cui erano partiti, si sarebbe tuffato in mare lasciando il comando all’improvvisato scafista. Quest’ultimo, hanno dichiarato i sopravvissuti, non era stato visto prima con gli altri trafficanti.
Dopo circa sei, otto ore di navigazione, il gommone si sarebbe forato e uno dei tubolari afflosciato facendo perdere equilibrio al mezzo. La situazione sarebbe comunque rimasta sotto controllo, fino all’incontro con un mercantile di grandi dimensioni, il Valle Bianca. È quest’ultimo a lanciare l’sos alla centrale della Guardia costiera di Roma che invia sul posto l’unità navale spagnola. In attesa dei soccorsi, considerato che i migranti si agitavano e il gommone continuava a perdere stabilità, il comandante del mercantile avrebbe gettato una rete per permettere ai profughi di aggrapparsi e fatto calare una biscaglina, cioè una scala in corda e legno usata nelle emergenze. A questo punto molti si sarebbero tuffati in mare. «Chi non sapeva nuotare è subito andato a fondo», hanno raccontato. Sarebbero tra 20 e 30 le persone affogate in acqua.
In questa fase sarebbe arrivato il pattugliatore Numancia salvando 14 migranti che si trovavano ancora in mare e tirando su anche due cadaveri. Quindi anche le persone soccorse dal mercantile Valle Bianca sono state trasferite prima sulla nave militare e successivamente affidate all’imbarcazione della polizia norvegese Siem Pilot, per poi giungere, nella giornata di sabato, al porto di Pozzallo. Sono 97 i superstiti, mentre i due cadaveri sono attualmente in corso di identificazione, si cerca di risalire al Paese di provenienza per allertare l’ambasciata competente e procedere al riconoscimento. Il giovane maliano arrestato è stato fotosegnalato e rinchiuso nel carcere di Ragusa, a disposizione dell’autorità giudiziaria che procederà nelle prossime ore all’interrogatorio.
Insieme al gruppo dei 99, la Siem Pilot due giorni fa ha portato a Pozzallo in totale 454 persone, di cui sei sono state trasferite in ospedale: due donne in stato di gravidanza, uno con la febbre e tre con ferite, di cui uno d’arma da fuoco. Quest’ultimo ha raccontato: «Nella connection house (il luogo dove vengono concentrati i migranti prima di partire ndr) in Libia c’è stata un po’ di confusione per il mangiare ed uno dei vigilanti ha sparato ad altezza d’uomo ferendomi ad un braccio».
In auto aveva droga, armi e proiettili. A Siracusa un 26enne con precedenti penali è…
In Italia in media una famiglia spenderà nel 2024 329 euro in tassa sui rifiuti.…
Furto con spaccata a Palazzolo, nel Siracusano, dove i ladri hanno usato un escavatore per scardinare…
È stato arrestato dopo la pronuncia di condanna del tribunale. A Priolo Gargallo, in provincia…
Compie un anno via Santa Filomena district: la strada del centro di Catania popolata di…
Potrebbe essere stata un'overdose di anestetico a uccidere Margaret Spada, la 22enne di Lentini -…