Cinque persone di Noto sono state denunciate per una corsa clandestina di cavalli che si è svolta all’alba del 9 luglio su una zona collinare del Comune di Noto. Il gruppo deve rispondere di associazione per delinquere, maltrattamento di animali, spettacoli o manifestazioni vietate e divieto di combattimenti tra animali.
Al culmine di indagini, basate soprattutto sull’analisi si Facebook dove i partecipanti alla gara avevano caricato video e foto, i militari sono riusciti a individuare i cavalli e la scuderia di appartenenza e stamattina sono scattate le perquisizioni per verificare lo stato di salute degli animali, controllarne le condizioni di custodia ed accertare l’eventuale uso di farmaci dopanti. A eseguire le verifiche sono stati i carabinieri della Compagnia di Noto, insieme a quelli del nucleo antisofisticazione e sanità di Ragusa e al personale del servizio veterinario dell’Asp di Siracusa.
All’alba del 9 luglio decine di persone si sono concentrate sulla strada della corsa per assistere al passaggio dei due cavalli, «frustati ripetutamente dai fantini al fine di andare sempre più veloce», sottolineano i carabinieri che hanno visionato alcuni video. I calessi, seguiti da decine di motorini a clacson spiegati, hanno occupato tutta la carreggiata, «creando pericolo per i mezzi provenienti dalla direzione opposta e che erano costretti a fermarsi», aggiungono ancora i militari.
Nei giorni successivi alla gara, gli investigatori hanno appreso della corsa monitorando i social network, da cui sono riusciti a risalire al luogo esatto della competizione. Inoltre alcuni dei denunciati – conosciuti alle forze dell’ordine anche per precedenti specifici – avevano pubblicato dei post su Facebook in cui annunciavano la gara, anche se in maniera ambigua, rassicurando i tifosi sullo stato di salute del cavallo.
L’analisi dei social network e la conoscenza di alcuni soggetti hanno consentito ai carabinieri di individuare due cavalli che si sono sfidati che, peraltro non nuovi alle competizioni clandestine. Le indagini continuano per risalire all’identità di altri soggetti coinvolti nelle corse.
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