No Muos, il Tar deciderà a novembre A Roma, sit-in davanti l’ambasciata Usa

Tutte le decisioni relative alla legittimità delle autorizzazioni sulla costruzione del mega impianto di antenne satellitari ad uso militare Muos, in costruzione all’interno ella riserva naturale Sughereta di Niscemi, sono state rimandate a novembre. Otto mesi di tempo, che serviranno al Tribunale amministrativo regionale per acquisire nuova documentazione e disporre ulteriori verifiche. Ad attendere la sentenza questa mattina in piazza Santo Spirito a Palermo c’erano gli attivisti dei Comitati No Muos siciliani.

In un incontro con la stampa, hanno riassunto in tre punti le questioni sulle quali i magistrati del Tar dovranno prendere una decisione: l’illegittimità delle autorizzazioni ambientali rilasciate dalla Regione Sicilia (con un ricorso avviato dal Comune di Niscemi nel 2011); la richiesta di annullamento da parte del Ministero della Difesa delle revoche delle suddette autorizzazioni operato dalla Regione il 29 marzo (due ricorsi del ministero della Difesa, notificati ad aprile 2013) e, infine, la richiesta di annullamento della revoca regionale datata 24 luglio 2013, che ha a sua volta revocato le revoche delle autorizzazioni ambientali stabilite dal governo di Rosario Crocetta il 29 marzo 2013. Questo punto è la sintesi di due ricorsi, il primo nato da una collaborazione tra Legambiente e Coordinamento regionale dei comitati No Muos, il secondo dal Movimento No Muos Sicilia. La decisione del Tar su questi punti, potrebbe però giungere quando l’impianto, in fase di ultimazione, sarà già attivo.

«Quello disposto dal Tar è solo un allungamento che comporta altri mesi di attesa. Anche se non è stata disposta nessuna sospensione dei lavori – spiega l’avvocato catanese Paola Ottaviano, uno dei legali comitati No Muos – Le parabole potrebbero anche venire accese di qui a novembre, ma nel momento in cui la decisione verrà pronunciata, questa dovrà essere eseguita», rassicura il legale. Dalle 16 di oggi pomeriggio, è previsto un sit-in di protesta a Roma, davanti l’ambasciata Usa, in occasione della visita del presidente Statunitense Barack Obama. Dal 21 marzo, inoltre, alcuni attivisti hanno iniziato lo sciopero della fame. La protesta proseguirà fino al 25 aprile, giorno in cui in contrada Ulmo a Niscemi – località in cui ha sede il mega impianto di antenne satellitari dell’esercito Usa -,  è prevista una manifestazione collegata all’evento Arena di pace e disarmo che si terrà a Verona, città in cui è forte il movimento di protesta No Dal Molin, contro la costruzione di una nuova base militare statunitense.

 

Redazione

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