No Muos, i Comuni rialzano la testa (forse…)

Nonostante le tre parabole del Muos svettino tranquille contro il cielo di Niscemi, le azioni contro l’istallazione americana non sembrano essersi sopite. La reazione immediata da parte del Movimento No Muos Sicilia, che ha cercato di fare il punto della situazione ricordando a tutti gli impegni assunti e non mantenuti, deve aver prodotto i suoi effetti se nelle ultime ore i Sindaci hanno cominciato a fare risentire la loro voce.
Sembra, infatti , che alcuni fra gli amministratori dei paesi interessati dalle elettroemanazioni del Muos, come il Comune di Acate e quello di Vittoria abbiano deciso di unirsi  al ricorso presentato dal Comune di Niscemi  nel 2011,  a fianco del Movimento No Muos Sicilia e del Comitato delle Mamme No Muos e di altri singoli cittadini. Sembra che intendano intervenire anche nel ricorso contro la ‘revoca delle revoche’ presentato lo scorso luglio contro la Regione siciliana.
Ieri , ancora, il presidente del Consiglio Comunale di Mirabella Imbaccari (CT), Filippa Martines, ha indetto una riunione: “A tal proposito, già impegnata più volte a difesa della salute dei cittadini attraverso la convocazione di diversi Consigli comunali straordinari, per il prossimo 20 febbraio, alle ore 16.00, ho convocato un tavolo tecnico aperto a tutti i cittadini, ai Sindaci, ai presidenti dei Consigli comunali e ai rappresentanti dei movimenti No Muos ed ambientalisti, al presidente della Regione on. Crocetta, alla deputazione regionale e all’Anci Sicilia, che si terrà presso la sede del Museo del Tombolo di Mirabella Imbaccari, in via De Gasperi. La volontà è quella di giungere alla convocazione di un Consiglio comunale straordinario aperto e congiunto, da decidere ancora se organizzarlo presso l’Assemblea Regionale Siciliana oppure in contrada Ulmo a Niscemi, attraverso il quale votare, tutti insieme, una mozione per la dismissione del Muos”.
Ma questo tavolo tecnico arriva con oltre 4 mesi di ritardo e tante cose sono accadute nel frattempo, nel catanese si ama dire che “Prima si son portati via S.Agata e poi hanno messo i cancelli di ferro”.
Era, infatti, il 13 settembre dello scorso anno quando, dei quarantatre Sindaci siciliani invitati ad una importante riunione sul MUOS dal sindaco di Acate Franco Raffo, se ne presentarono solo sette.  L’idea era quella di partorire un documento in cui i Sindaci del territorio siciliano si sarebbero schierati dalla parte del popolo, dei movimenti e associazioni, portando avanti iniziative concrete volte a contrastare l’installazione dell’impianto ci contrada Ulmo a Niscemi. Ma così non è stato.
Fra i presenti, c’era il Presidente del Consiglio di Mirabella Imbaccari, Filippa Martines, si era offerta di organizzare un Consiglio Intercomunale all’aperto, davanti ai cancelli della base NRTF di Niscemi o davanti all’ingresso dell’ARS. Un Consiglio Intercomunale che avrebbe visto interessati tutti i Presidenti di Consiglio Comunale che avrebbero voluto aderire. Questi avrebbero convocato il loro Consiglio Comunale per la stessa data e lo stesso luogo. Lo scopo doveva essere quello di dare un forte segnale mediatico alla problematica e, allo stesso tempo, cercare di sensibilizzare altre Istituzioni.
Altra decisione importante raggiunta ad Acate era stata quella di dare una cadenza periodica agli incontri fra sindaci e Comitati, in modo da creare rete e collaborazione tra gli stessi, questo al fine di facilitare “la pianificazione e l’organizzazione di azioni, sia sul profilo mediatico che sull’aspetto legale.” Lo stesso presidente del Consiglio Comunale di Mirabella Imbaccari aveva deciso di fissare la data del seguente tavolo tecnico, per la metà dell’ ottobre successivo. Ma così non è stato
A questo punto non ci resta che sperare che i Sindaci e le Amministrazioni rispondano all’appello lanciato dal Presidente Martines e che “sopraggiunti impegni istituzionali” non li tengano lontani da un consesso così importante.

Daniela Giuffrida

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